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IL “CORPUS DOMINI”UNA FESTA IDENTITARIA PER CAMPOBASSO
La Sagra dei Misteri rappresenta la festa più nota e amata del capoluogo, che si svolge dal 1768. La parte centrale che rende questa manifestazione unica è la sfilata mattutina dei cosiddetti «Misteri»: vere e proprie strutture portanti create dal noto scultore Paolo Saverio Di Zinno. Tali strutture sono modellate, grazie alla flessibilissima e resistentissima lega realizzata dallo stesso Di Zinno, in modo che possano reggere il peso dei figuranti, cittadini che ogni anno volontariamente si rendono disponibili per la sfilata, dai bambini agli anziani.
Ogni struttura rappresenta e celebra un «mistero» della Bibbia o un santo. In tutto sono 13 e ognuno di essi è portato a spalla da altri volontari.
IL PROGETTO DEL MUSICAL
Tra le tante iniziative che arricchiscono la festa del CORPUS DOMINI a Campobasso, ne manca una che coinvolga particolarmente i GIOVANI, ed offra loro la possibilità di esprimersi nell’ambito teatrale, musicale e coreografico per rendersi protagonisti dell’evento: IL MUSICAL dei MISTERI.
Per questo l’Ass. Sopraitetti aps, sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, in collaborazione con altri Enti e Associazioni, Scuole e Parrocchie della città, ha allestito il Musical: “La Magia dei Misteri” SPETTACOLO IN 8 QUADRI al Teatro Savoia – 8-9 maggio 2025
FINALITÀ
Pur mirando alla realizzazione di uno spettacolo con tutti i crismi della professionalità, ad alto livello di impatto, lo scopo primario di questo Progetto è quello di fornire ai Giovani che ne saranno coinvolti un itinerario educativo e formativo sulla realtà dei Misteri, ovvero di una tradizione da radicare nelle nuove generazioni, in modo che siano pienamente consapevoli della ricchezza che esprimono e dei valori popolari che racchiudono.
LA FORMULA
Partendo dall’obiettivo di utilizzare il Teatro come “Efficace strumento di Educazione e di Conoscenza” nei confronti dei Giovani di questa città, la formula proposta è quella di un “TEATRO SINODALE”.
La formula prevede il maggior coinvolgimento possibile di partecipanti, in primis della fascia giovanile, coadiuvati da adulti come Animatori ed esperti dell’allestimento.
Quindi la sceneggiatura dell’intero spettacolo viene suddivisa in quadri, autonomi tra di loro, ma legati da un fil rouge che lo rende unitario. Sono previsti questi quadri:
PROLOGO
FRANCESCO SAVERIO DI ZINNO
S. ISIDORO
ABRAMO
S. CRISPINO
S. MARIA MADDALENA
S. MICHELE
S. CUORE
COINVOLGIMENTO
Trattandosi di un Musical, il primo Istituto Superiore ad essere coinvolto è il Liceo Musicale GALANTI. Ad esso si chiede la composizione delle musiche e l’esecuzione orchestrale.
Partecipano anche
Una sfida controcorrente
Una diceria (con un bel fondo di verità) racconta che il Molisano sia individualista, sospettoso, poco incline alle collaborazioni, che gli basta coltivare il proprio orticello, non fidandosi dell’altro, considerato il rivale che ti vuol fare le scarpe, magari rubarti l’idea.
Come molisano e campobassano mi ribello alla diceria e mi piace dimostrare il contrario. Ho sperimentato che non è facile coinvolgere gruppi e persone in un unico progetto; ancora molte ritrosie, entusiasmi immediati e subito rientrati; scarsa disponibilità a concedere il proprio tempo per qualcosa che è nuovo e non consolidato. Specie in ambito ecclesiale la parola «Sinodale» è una pia esortazione di Papa e Vescovi.
Tuttavia, «uomini e donne di buona volontà» ci sono, magari nascosti, tacitamente in attesa di essere sollecitati e coinvolti. Ci sono buoni talenti con un alto livello di professionalità che non temono il confronto e l’affidarsi, riconoscere e collaborare con l’altrui talento.
Su questo convincimento radicato, nasce la sfida di allestire un musical con molti partecipanti, ognuno mettendo a disposizione gratuitamente le proprie qualità.
La Magia dei Misteri mette insieme più di 250 partecipanti, in larghissima parte giovani, a dimostrazione che le nuove generazioni sono più aperte di quelle dei loro nonni.
Tu che leggi sei invitato!
✔ Per riscoprire le nostre radici in modo creativo
✔ Per dare voce ai giovani e alle loro passioni
✔ Per costruire insieme una comunità che collabora, sogna e crea
«Un musical sinodale che coinvolge oltre 250 partecipanti, in gran parte giovani, per riscoprire e tramandare la tradizione dei Misteri di Campobasso attraverso teatro, musica e danza»
Lo spettacolo La Magia dei Misteri è andato in scena le sere dell’8 e 9 maggio con grandissimo successo, grazie alla sua natura varia, fantastica e poetica. Il nostro desiderio di creare la magia dei Misteri si è realizzato in un’esperienza di cui gli spettatori, nei successivi commenti, hanno ripetutamente sottolineato l’incanto creato da colori, musica, danza, recitazione e dalla partecipazione anche di bambini in tenera età.
Protagonista principale è stato il Liceo Musicale «Galanti», con i suoi orchestrali e docenti, integrati dalla leggera e fluida opera della scuola «Master Dance», in cui ho riconosciuto una dote singolare di suggestiva naturalezza. Dalla stessa scuola è giunto il contributo unico di un piccolo San Michele che affrontava il Drago (la sua mamma, bravissima maestra di danza) e una bambina di tre mesi, nelle braccia della madre (Maria, nello stesso quadro). Completavano questa struttura portante le favole recitate dagli alunni della Scuola Primaria «Montini» e le evoluzioni ludiche di quelli della Scuola delle «Immacolatine».
I contributi del Liceo Artistico «Manzù», sia in termini di soluzioni scenografiche sia con la partecipazione di un gruppo di allievi, il gruppo folcloristico di Riccia, la Parrocchia del Sacro Cuore e quella di Campodipietra, hanno arricchito il tutto, regolato dal carattere sinodale voluto dall’autore del musical, don Michele Novelli. Fondamentale e motivata è stata anche la preziosa collaborazione del Museo dei Misteri della famiglia Teberino e di esperte sartorie per costumi e materiali di scena.
Nei saluti finali della seconda serata ci ha confortati tutti l’apprezzamento e la benedizione dell’arcivescovo Biagio Colaianni, che ha sottolineato i pregi della manifestazione. Per me, è stato particolarmente toccante il riconoscimento da parte del preside del Liceo «Galanti», Massimo Di Tullio, che ha ricordato i motivi del mio legame con l’istituto, per anni di attività teatrale con gli studenti, e ha ringraziato per l’opportunità che si era creata per un’ulteriore esperienza creativa con i giovani.
Proprio così, per uno strano gioco del destino di un docente che, negli stessi giorni, finiva di scrivere il diario delle sue esperienze teatrali, il racconto poteva chiudersi con quest’ultimo lavoro nella scuola a cui dedica Dal Palco alla Vita, promettendo di presentarlo in autunno presso il Palazzo GIL, come lo stesso Di Tullio ha garantito e ricordato nei saluti finali, in una delle giornate riservate al «Galanti» nella stessa sala.
Prima della seconda serata, l’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della Curia ha intervistato l’autore, il regista e i vari protagonisti, dai piccoli ai grandi, con la consueta professionalità, e ha anche assicurato una attenta e completa registrazione video, che permetterà di conservare un duraturo ricordo di questa esperienza unica nel suo genere.
Infatti, come già illustrato nel numero precedente della nostra rivista, lo scopo dell’opera era rappresentare le storie dei vari Misteri, animando le macchine e i figuranti della tradizione cittadina e del vissuto che le accompagnava, come testimoniato nell’Antico e nel Nuovo Testamento e nell’agiografia medievale.
Occorreva suggerire, soprattutto ai giovani, un nuovo e più convincente modo di rivivere il senso profondo di ogni scena che aveva ispirato il Di Zinno quando regalò ai contemporanei e ai posteri la Processione dei Misteri. Un’operazione, quella di don Michele, diretta a superare la patina musicale e fotografica dell’evento del Corpus Domini, per restituirgli lo spessore e la magia di eventi sì prodigiosi, ma anche e soprattutto educativi.
Vecchie e nuove generazioni hanno potuto apprezzare il significato autentico della tradizione, al di là degli stereotipi convenzionali ormai radicati nella popolazione. Questa nuova prospettiva dovrà rendere sempre più partecipata e coerente la visione dell’evento che richiama ogni anno visitatori nella regione.
I dialoghi e le canzoni da noi scritti per ricostruire gli episodi che componevano la struttura dell’opera sono stati affidati all’esecuzione di alunni e docenti del nostro Liceo Musicale «Galanti», splendida realtà voluta dalla riforma Moratti e degnamente rappresentata per la città di Campobasso in varie manifestazioni. Un impegno che ha ricevuto il riconoscimento e l’elogio del nuovo direttore del Conservatorio, presente allo spettacolo.
Un altro merito del musical è stato sicuramente quello di valorizzare anche le risorse del Liceo Artistico «Manzù» per le scenografie. Così come le altre scuole coinvolte, le primarie «Montini» e «Immacolatine», hanno saputo collegare il mondo dell’educazione alla nostra tradizione.
Infatti, un capitolo a parte nella Magia dei Misteri è stata la presenza di piccoli protagonisti impegnati nella recitazione di favole scritte da una giovane concittadina, che hanno dato leggerezza e incanto ai temi portati sulla scena con un Di Zinno interpretato con bravura da un attore di una compagnia teatrale amatoriale che ci ha donato anche una conduttrice sicura e precisa, mentre i bambini hanno giocato liberi e divertiti in un’ideale società ebraica, animando con i loro movimenti l’incanto degli spettatori.
Ma tutto lo spettacolo non avrebbe raggiunto il livello magico voluto e cercato dalla regia se la scuola di danza «Master Dance» non avesse legato il tutto con interventi puntuali e suggestivi, nella loro naturalezza, con coreografie per età dai 6 ai 18 anni.
La collegialità, che la Chiesa interpreta come sinodalità, ha caratterizzato un evento che resterà fondamentale nella vita religiosa e civile di Campobasso.
Se i passanti per via Mazzini voltano lo sguardo verso il giardino della Curia, troveranno una sorpresa piacevole: un mosaico per il Giubileo. È stato realizzato per la donazione di un sacerdote salesiano, Don Giovanni Carnevale, per il coinvolgimento dell’Associazione «Sopraitetti APS» e l’opera degli alunni della IIIª B del Liceo Artistico Manzù di Campobasso, coordinati dalla prof.ssa Teresa Mastrangelo.
Il Liceo, sotto la guida del preside Antonello Venditti e della vice preside prof.ssa Patrizia Oriente, nonché della prof.ssa Maria Cirelli, delegata al settore PCTO, già da vari anni promuove lodevolmente la collaborazione con l’Arcidiocesi per lavori a carattere religioso.
All’inaugurazione, avvenuta il 10 maggio 2025, uno degli alunni ha illustrato la genesi ed il significato del mosaico:
«Prima di illustrarvi il mosaico, vorremmo citare le parole di Papa Francesco durante la sua omelia per il Giubileo degli artisti: «Ma a che serve l’arte in un mondo ferito? Non ci sono forse cose più urgenti, più concrete, più necessarie? L’arte non è un lusso, ma una necessità dello spirito. Non è fuga, ma responsabilità, invito all’azione, richiamo, grido. Educare alla bellezza significa educare alla speranza».
Il nostro mosaico vuole trasmettere un messaggio di speranza, rappresentando la Porta Santa, situata nella Basilica di San Pietro, che si apre ogni 25 anni in occasione del Giubileo. Ad aprirla è proprio il Papa, che abbiamo raffigurato in bianco, simbolo di purezza e di rinascita. I raggi, collocati tra un paesaggio verde e il cielo, simboleggiano un rinnovamento spirituale, mentre le mani, in primo piano, richiamano persone di diverse nazionalità che aprono il loro cuore al nuovo anno giubilare e sperano in un mondo più ricco d’amore e perdono.
L’opera intende rappresentare il momento più significativo del Giubileo, arricchito da presenze di uno sfondo e da elementi simbolici che aiutano a capire l’importanza di questo evento religioso, le cui radici affondano nel ‘400.
L’apertura della Porta può essere intesa come un’occasione di grazia e salvezza, che proietta nel futuro la speranza di un’umanità nuova, più aperta, tollerante e giusta.
Inoltre, il Papa rappresentato di spalle, nell’atto di spalancare le ante della Porta, diventa simbolo tra l’uomo e Dio».
La cerimonia dell’inaugurazione è stata completata con l’intervento del preside Antonello Venditti, che si è complimentato con i ragazzi per l’ottimo lavoro ed ha rinnovato la collaborazione del Liceo con l’Arcidiocesi per progetti futuri.
La conclusione, con l’intervento del Vescovo e la sua benedizione al monumento e ai presenti, ha coronato questa suggestiva mattinata di maggio. Un suo pensiero particolarmente efficace è stato quello di proiettarsi nel tempo, quando i ragazzi di oggi, adulti domani, passando per via Mazzini, potranno dire al figlioletto: «Guarda quel mosaico, l’ha fatto papà (o mamma)».
Un sentimento di sereno orgoglio per aver contribuito a dar lustro alla città in un anno speciale come è quello del Giubileo.
Un appuntamento di grande valore spirituale, culturale ed educativo si terrà martedì 4 giugno 2025 alle ore 11:00, presso la suggestiva Chiesa di Santa Maria della Croce a Cercemaggiore (CB). Si tratta dell’evento intitolato:
Promosso congiuntamente dall’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, dal Comune di Cercemaggiore e dall’Associazione Sopraitetti, in collaborazione con il Liceo Artistico “Giacomo Manzù” di Campobasso, l’evento rappresenta un’occasione preziosa per tutta la comunità locale di vivere un momento di profonda riflessione e bellezza.
Il progetto, nato dalla sinergia tra istituzioni religiose, civili e scolastiche, vede protagonisti gli studenti della classe IV B – anno scolastico 2024/2025 del Liceo Artistico che hanno realizzato quattordici icone originali raffiguranti le stazioni della Via Lucis: un percorso che, a partire dalla Resurrezione di Cristo, invita a camminare verso la luce attraverso l’arte e la spiritualità.
Le opere, frutto di un intenso lavoro creativo e meditativo, sono state guidate dalle docenti Prof.ssa Giusi D’Addona e Prof.ssa Maria Cirelli, con il coordinamento del dirigente scolastico Ing. Antonello Venditti.
L’iniziativa non è solo una manifestazione artistica, ma anche un invito a riscoprire il significato profondo della fede attraverso lo sguardo e la sensibilità delle nuove generazioni.