L’Arcidiocesi di Campobasso–Bojano annuncia con entusiasmo la GMG Diocesana – “Orizzonte Verticale”, un’intera giornata dedicata ai giovani e al cammino di fede, in preparazione alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù in Corea. L’evento si terrà domenica 30 novembre 2025, presso la Parrocchia Mater Ecclesiae di Campobasso, dalle ore 10:00 alle 17:00.
Scelto come filo conduttore “il coraggio”, una parola chiave che accompagna i giovani nella loro crescita umana e spirituale. Durante la giornata si alterneranno testimonianze, giochi, momenti di confronto, musica e preghiera, con la partecipazione dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Biagio Colaianni.
Il pranzo sarà al sacco e la quota di iscrizione è di 5 euro. L’evento sarà impreziosito dalla partecipazione speciale della Voice Band.
Il percorso proposto ai giovani si articolerà attraverso quattro linee fondamentali:
L’Arcidiocesi invita tutti i giovani, a prendere parte a questa giornata speciale: un’occasione per ritrovare entusiasmo, amicizia, profondità spirituale e per aprire insieme uno “sguardo verticale” che unisce la terra al cielo.
Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alla Pastorale Giovanile diocesana direttamente il giorno dell’evento. L’iscrizione verrà formalizzata al momento dell’accoglienza.
Vi aspettiamo…il coraggio cresce quando lo si vive insieme.
SCARICA LA LOCANDINA DELL’EVENTO
Omelia di S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni alla GMG diocesana “Orizzonte Verticale”. Parrocchia Mater Ecclesiae di Campobasso, 30 novembre 2025.
Ragazzi, buona giornata a tutti.
La preghiera che abbiamo appena recitato diceva: “Passi il tuo Spirito, passi, passi, passi”. Lo Spirito Santo è certo che passa, è certo che è presente, ed è certo che è presente in modo particolare in ognuno di voi.
Ecco ciò che non dovete trascurare durante tutta la giornata: apritevi all’azione dello Spirito Santo in voi. Sarà Lui a invitarvi a un’amicizia più profonda, a una conoscenza più vera tra di voi, e a incontrare le figure che hanno avuto il coraggio di donare la propria vita per quel senso di giustizia che per loro nasceva anche dalla fede cristiana.
Apritevi, dunque, a ciò che il Signore vorrà suscitare oggi. Non sia una giornata soltanto celebrativa dello stare insieme – che è bello e vi ringrazio perché ci siete – ma un tempo nel quale lasciamo davvero agire il Signore. Non sia l’ospite ignorato, ma il protagonista, l’Ospite che ognuno accoglie nel proprio cuore.
Inizia il tempo di Avvento, e tutti siamo già rivolti al Natale: le luci, i programmi, le feste lo ricordano. Ma il Natale è soprattutto il cammino per accogliere Gesù, che è già nella nostra vita e che, con pazienza, ogni anno ritorna a dirci: “Io ci sono”. Non lasciamolo passare inosservato: apriamoci al Signore che viene per farci incontrare ogni persona attraverso di Lui e nel suo nome.
Perché tutto questo sia reale, è necessario che viviate un’esperienza che per voi è tra le più difficili: la solitudine. Non come isolamento dagli altri, ma come capacità di ascoltare se stessi per cogliere ciò che accade attorno, ciò che accade dentro, ciò che opera lo Spirito Santo e ciò che gli altri suscitano in voi. Senza questo, fate molte cose, sì, ma cosa rimane? Cosa feconda davvero il cuore e la vita? Dovete riconoscere la semina che avviene in voi, così da portare frutti.
Poi arriverà il tempo delle scelte coraggioze, determinanti, scelte di vita: come quelle dei quattro testimoni che hanno offerto la loro vita per la giustizia, per il bene e per il Signore. Ma per arrivare a scelte così forti serve prima un momento di discernimento, di attenzione a se stessi.
Quando avrete chiarito quali sono i vostri orientamenti – e forse lo avete già fatto – occorre rinsaldarli e lasciare che Dio li confermi. Da lì si apre il mondo intero: in qualunque luogo, situazione, lavoro sarete chiamati a vivere, potrete donarvi pienamente e con consapevolezza.
Così scoprirete che il Signore non nasce soltanto il 25 dicembre – troppo comodo, lo liquideremmo in un giorno di festa e luci, per poi tornare alla routine. Se il Signore nasce, è per rimanere presente costantemente nella nostra vita. Lo Spirito Santo, quello che “passa”, si ferma: è già passato e resta in voi, ed è lui a raccontarvi Dio, Gesù, e la testimonianza di chi lo ha servito donando la propria vita.
Sia questa la vostra giornata: il vostro entusiasmo, la musica, la gioia dello stare insieme saranno la cornice, la vostra bellezza. Ma non disperdetevi solo nell’evento: siate attenti ai contenuti che vi verranno offerti e sui quali lavorerete questa mattina.
Ora, un breve momento di silenzio. Un attimo soltanto in cui ognuno si concentra su se stesso e affida a Dio questa giornata, con tutto il bene che il Signore vorrà donarvi e permettervi di vivere e condividere.
L’apertura allo Spirito, il discernimento, l’accoglienza del Natale e la presenza viva del Signore portano inevitabilmente a una scelta.
Scegliete se essere cristiani, se vivere in un certo modo o no, se credere in Dio oppure no. Sceglietelo, perché una scelta convinta, forte, coraggiosa, determinata e consapevole sarà quella che vi guiderà nella vita e vi indicherà la strada.
Ci saranno momenti difficili, momenti di dubbio, momenti di incertezza, momenti in cui il passo si fa pesante e non sappiamo più quale direzione prendere. Ma se siamo radicati nel Signore, se lo abbiamo come amico e gli abbiamo permesso di entrare nella nostra vita, non saremo mai soli, mai.
Il cammino sarà sempre in Dio, con la certezza che Lui fa un passo davanti a noi e ci dice: “Seguimi, guarda, ti indico la strada. Non preoccuparti. Anche se ti sembra buio, vado avanti io e faccio luce. Ti indico i tuoi passi: sii sereno, fidati”.
Questo è Dio. A voi il compito di sceglierlo con convinzione e determinazione.
Cercate di capire questo. La Scrittura dice: se viene il ladro e mi scassina la casa, è perché sono distratto. E anche noi assistiamo a tante situazioni, persone e condizioni che vogliono depredarci di ciò che siamo, vogliono rubarci ciò di cui siamo capaci.
Voi siete giovani, avete entusiasmo, la bellezza della vita, la gioia di stare insieme, siete capaci di tante cose, avete energia. Non lasciatevi rubare nulla di quello che siete – l’ha detto anche un Papa.
La Scrittura insiste: capite questo, non lasciatevi scassinare, depredare.
Allora tenetevi pronti, pronti adesso, oggi, non domani. Perché ogni momento della vostra vita è il momento giusto per accogliere il Signore che vi viene incontro.
Il Signore dice: “Venite”. Noi, con il cammino di Avvento, ci avviciniamo al Natale. Ma, ragazzi, il Natale c’è già stato. Non aspettiamo la novità di qualcuno che non conosciamo: Gesù Cristo è già venuto. Ne avete già vissuti tanti di Natali.
Il Signore dice: “Venite per reincontrarci”. Ma è Lui che ci precede: è già venuto, ci ha incontrati, ci ha amati, ha dato la vita per noi ed è nato per ognuno di noi. Accogliamo, accogliamo.
Vi chiedo… Perché non accoglierlo? Perché non essere cristiani? Perché non vivere una vita di preghiera? Perché non ascoltare ciò che dice e leggere ogni tanto la Scrittura? Perché non vivere di fede? Ditemi: perché no?
La scelta è di convinzione, ma spesso ci si lascia andare. Eppure non c’è motivo per non accogliere il Signore una volta che lo abbiamo conosciuto. E voi lo avete conosciuto, incontrato, lo amate: non disperdetevi.
Camminate per riconoscerlo nel Natale, ma ricordate che ogni giorno può essere Natale nella vostra vita. Fate il cammino con il Signore, accoglietelo, lasciatevi amare. Perché se vi lasciate amare da Dio, non potrete che ricambiare.
Quando vi innamorate di una persona, potete essere innamoratissimi, ma se all’altra persona non importa nulla, potete sbatterci la testa quanto volete: non cambierà. Cos’è necessario? Che l’altro vi ami, perché possiate riconoscere che potete amarlo e che vi ha aperto il suo cuore.
Ebbene, Dio vi ama. Ha aperto il suo cuore e la sua vita. Lasciatevi amare, per imparare ad amarlo.
30 novembre 2025
+ S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni
