LA 75ª GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Biagio Colaianni
a seguire la benedizione dei mezzi agricoli

È tutto pronto a Campobasso per la celebrazione della 75ª Giornata del Ringraziamento, che si terrà sabato 22 novembre presso la Cattedrale della SS. Trinità di Campobasso, cornice solenne scelta per un appuntamento profondamente identitario e ricco di significato. L’iniziativa, organizzata da Coldiretti Molise in collaborazione con i vescovi della regione Molise, rappresenta da sempre un’occasione preziosa di pausa, riflessione e gratitudine per il bene della terra e dei suoi frutti, così come voluto da Coldiretti fin dal 1951 e accolto dalla CEI nel 1975.

La manifestazione, a carattere regionale, sarà un momento di ringraziamento per l’annata agraria appena conclusa e, allo stesso tempo, una richiesta di benedizione per quella che si apre. Quest’anno l’evento acquisisce un valore ancora più profondo, poiché l’Arcivescovo di Campobasso-Bojano, S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni, ha inserito la celebrazione nel calendario degli eventi giubilari previsti nella regione Molise. Per questo, all’inizio della Concelebrazione, Mons. Colaianni leggerà la preghiera giubilare, conferendo ulteriore significato spirituale all’incontro.

Il tema della Giornata, che la CEI propone alla riflessione dei fedeli, è: “Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità”. Valori, questi, particolarmente cari a Coldiretti, che attraverso questa ricorrenza rinnova l’impegno a promuovere una riflessione autentica sulle attività agricole, sul rapporto tra uomo e natura e sul ruolo della comunità rurale nella costruzione della speranza.

La Giornata avrà inizio alle ore 09:00 con il raduno dei trattori in Piazza Prefettura. Seguirà, alle ore 09:30, la Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Colaianni. Un momento particolarmente significativo sarà l’offertorio, durante il quale saranno portati all’altare i frutti della terra, simbolo del lavoro e della dedizione degli agricoltori.

Al termine della Santa Messa, Monsignor Colaianni, insieme ai concelebranti, uscirà sul sagrato della Cattedrale per la benedizione dei mezzi agricoli parcheggiati nella piazza, gesto che da sempre rappresenta un legame profondo tra fede, comunità e laboriosità rurale.

I vescovi della regione Molise e la Coldiretti Molise invitano tutti i cittadini, gli agricoltori e le istituzioni a partecipare a questo appuntamento che rinnova il senso di vicinanza alla terra, di gratitudine e di speranza, in un anno arricchito dal cammino giubilare.

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Omelia di S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni in occasione della celebrazione della 75ª Giornata del Ringraziamento. Sabato 22 novembre 2025 – Cattedrale della SS. Trinità di Campobasso

 
AFFIDARSI A DIO PER CUSTODIRE IL CREATO E FARLO FRUTTARE INSIEME

Carissimi,

Il Giubileo ci richiama ad affidarci al Signore con speranza, una speranza che viene da Lui, dono gratuito che sostiene il nostro cammino. È grazie a questa presenza costante, talvolta evidente e spesso silenziosa, che possiamo vivere il nostro impegno quotidiano riconoscendo la forza di Dio nella nostra vita e nelle nostre attività. Da qui nasce il nostro ringraziamento, perché la sua vicinanza ci accompagna sempre. Affidiamoci a Lui affinché la speranza diventi impegno concreto nella vita cristiana e nel rispetto del creato.

Vi Porto il saluto di monsignor Palumbo, monsignor Camillo Cibotti e dei sacerdoti della cattedrale, insieme a quello di don Vittorio, guida spirituale della Coldiretti, e dei collaboratori che accompagnano con dedizione il lavoro pastorale.

I brani della Scrittura scelti parlano del creato, dell’uomo a cui è stato affidato, e del lavoro che siamo chiamati a svolgere perché porti frutto per tutti. Il Deuteronomio ricorda chiaramente che “il Signore ti fa entrare nella sua terra e te l’ha affidata”: il creato è dono suo, consegnato a noi perché lo abitiamo e lo custodiamo. È una terra buona, nonostante difficoltà e intemperie. Il dono di Dio è buono in sé; ciò che spesso manca è il nostro modo corretto di usarlo. Quando non lo rispettiamo, il creato si impoverisce; quando lo custodiamo, torna a essere ricchezza per tutti.

Tante volte però poniamo noi stessi al centro: ci attribuiamo i meriti quando va tutto bene e, quando arrivano le difficoltà, ci lamentiamo con Dio. Ma la natura ha i suoi ritmi; le prove sono parte della vita. Dio ci dona forza, intelligenza e capacità di reagire. E quando la terra produce, quel frutto dovrebbe essere condiviso: il creato è abbondante, eppure molti non ne vedono nemmeno l’ombra. È qui che emerge la responsabilità dell’uomo e il valore delle comunità e delle associazioni.

Il creato è un sistema di elementi che lavorano insieme; così anche noi siamo chiamati a essere comunità, capaci di far fruttare ciò che abbiamo ricevuto. La speranza non è attesa passiva di un miracolo, ma collaborazione attiva con la grazia di Dio.

La Scrittura ammonisce: “Guardati dal dimenticare Dio.” La Giornata del Ringraziamento ci invita proprio a questo: riconoscere che i frutti del nostro lavoro sono anche opera della Provvidenza, della forza e della benedizione di Dio. Non troveremo cartelli che ci annunciano i suoi interventi, ma la fede ci dice che Egli opera, sempre.

Siamo chiamati a evitare l’orgoglio e a mantenere un cuore grato, consapevoli che quanto realizziamo avviene anche grazie alla sua presenza. L’alleanza che Dio fa con noi è simile al rapporto tra agricoltore e terra: Egli ci dà ciò che serve; noi siamo chiamati a farlo fruttare.

Il Vangelo del seminatore ci aiuta a comprendere meglio. Il seme che cade lungo la strada e viene portato via ci ricorda che il male – nelle sue molte forme – può distruggere quanto l’uomo semina. Lo vediamo nelle difficoltà quotidiane, come il problema dei cinghiali o nelle calamità naturali. Ma Dio ci dona sapienza, ingegno e previdenza per affrontare ciò che accade.

Altre volte, il seme cade su un terreno senza radici: tutto si disperde perché manca profondità e perseveranza. E ancora, il seme soffocato dai rovi richiama i pericoli del guadagno facile e della ricerca di ricchezza a tutti i costi. È giusto produrre e guadagnare, ma senza superare i limiti: non si deve sfruttare né la terra oltre misura, né i lavoratori. Il rispetto del creato implica anche il rispetto delle persone che lo custodiscono.

Oggi riflettete anche sul valore dell’invecchiamento attivo e della buona salute. Come la terra maturando diventa più ricca, così gli anziani portano una sapienza preziosa. Le braccia possono indebolirsi, ma resta l’esperienza, la conoscenza della terra, la capacità di interpretarne i segni. In una società frenetica, la presenza degli anziani diventa un equilibrio necessario, un richiamo alla misura, alla saggezza e alla capacità di gustare i frutti, non solo di produrli.

La vostra esperienza, il vostro lavoro, la vostra collaborazione sono la prima vera risorsa. La terra dà frutto, ma solo grazie a chi la custodisce. Non sprecate le vostre energie, la vostra intelligenza, la vostra capacità di unirvi: non sprecate voi stessi.

Il creato è un grande dono; Dio ce lo ha affidato perché, insieme, possiamo farlo fruttare per il bene di tutti.

 

22 novembre 2025

Cattedrale della SS. Trinità di Campobasso

 + S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni