Con profonda gioia, l’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano annuncia l’ordinazione diaconale del seminarista Emmanuel Kange, che sarà ordinato per l’imposizione delle mani e la preghiera di S.E. Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano.
Questo importante momento segna un passo decisivo nel cammino vocazionale di Emmanuel, che si prepara a servire la Chiesa con cuore libero, spirito umile e mani pronte a sostenere chi è nel bisogno.
L’intera comunità diocesana è invitata a partecipare a questa celebrazione di fede e gratitudine, per accompagnare con la preghiera Emmanuel nel suo “sì” a Cristo e alla Chiesa.
Omelia di S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni per l’ordinazione diaconale del seminarista Emmanuel Kange – Sabato 13 settembre – Cattedrale della Santissima Trinità – Campobasso.
Carissimi,
saluto con affetto tutti i sacerdoti, i diaconi, le consacrate e i consacrati, la comunità del seminario e i suoi formatori, le comunità parrocchiali, in particolare Materia Ecclesia, voi scout e tutti i laici che hanno condiviso il cammino di fede con Emmanuel. Un saluto speciale anche alle autorità civili e militari qui presenti.
Oggi celebriamo insieme la festa dell’Esaltazione della Santa Croce e il sacramento del diaconato, nel suo primo grado. Questi due momenti – la croce e il diaconato – sono legati dalla gioia del dono, ma anche dalla profondità di significato che porta con sé la sofferenza. La croce, nella sua apparente contraddizione, non è solo un simbolo di morte, ma diventa segno di vita per noi cristiani. La sofferenza, per noi, non è fine a se stessa, ma occasione di redenzione. È la croce di Cristo che cambia tutto: essa è il punto di passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla salvezza.
In questa prospettiva, possiamo dire che, pur restando la sofferenza una realtà dolorosa, essa acquista un senso profondo se viene vissuta alla luce della croce di Cristo. La sofferenza senza Cristo è solo dolore, ma con Cristo diventa il luogo in cui si manifesta l’amore redentore di Dio. Così, la sofferenza si trasforma in speranza, la morte in vita, l’umiliazione in esaltazione.
La croce ci invita a guardare non solo alla nostra sofferenza individuale, ma anche al patire collettivo che vediamo ogni giorno: la violenza, le guerre, le ingiustizie, le povertà, il dolore dei bambini e degli innocenti. Oggi, come ieri, Cristo continua a salire sulla croce per noi, portando con sé tutte le sofferenze del mondo. Egli lo fa per essere vicino a noi, per incoraggiarci, per donarci speranza e invitarci a rimanere saldi nella fede.
Nel contesto di questa celebrazione, il diaconato assume una profondità speciale. Emmanuel, oggi ricevi il dono del diaconato per vivere il servizio alla carità, come Cristo che sulla croce ha dato la sua vita per noi. Questo sacramento ti chiama a essere un segno concreto di amore e di vicinanza per chi soffre. Il diacono è chiamato a piegarsi verso gli altri, a sollevare chi è caduto, a servire con cuore generoso e gratuito.
Oggi il Signore ti affida una missione speciale. Il tuo cammino di diacono è un cammino di santità, dove ogni passo che compi, ogni gesto di servizio che fai, deve essere un segno visibile dell’amore di Dio per il suo popolo. La tua consacrazione è un’apertura alla gloria di Dio, ma anche un impegno quotidiano di preghiera, di servizio e di testimonianza del Vangelo.
Come diacono, ti sarà chiesto di essere uomo di preghiera, in particolare nella liturgia delle ore, unito al popolo di Dio. Questo sarà uno degli aspetti più importanti del tuo ministero: che tu possa sempre guidare il popolo di Dio verso una preghiera sincera e profonda, che fortifichi la fede di chi ti è affidato.
In questo cammino, la tua vita dovrà riflettere l’umiltà di Cristo. La Scrittura ci insegna che “Cristo non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso, assumendo la condizione di servo”. Così anche il diacono, chiamato a servire, non deve mai cercare il potere o il dominio, ma solo l’umiltà e la carità. Non è il diacono a dare ordini, ma a servire. Il diacono è a servizio del popolo, per ricordare a tutti che l’unico vero padrone è Dio.
Emmanuel, la tua missione di diacono ti invita a vivere con sincerità, trasparenza e purezza di cuore, come segno di moralità integra e chiara. Il diacono deve essere un esempio di gratuità: senza riserve, senza condizioni, senza mai chiedere qualcosa in cambio. Il tuo servizio deve essere un invito a vivere in conformità al Vangelo, a seguire Cristo e a donarsi senza egoismi.
Ti è chiesto di essere testimone della carità di Cristo verso i poveri e i deboli, non aspettando che siano gli altri a chiedere aiuto, ma cercando tu stesso coloro che sono in difficoltà, come fecero gli apostoli che scelsero i diaconi proprio per servire i più poveri e bisognosi. Il diacono non deve mai fermarsi a chi è più facile da aiutare, ma deve cercare gli ultimi, i più poveri, quelli che la società tende a dimenticare.
Infine, la tua vita e il tuo servizio devono essere sempre un richiamo al Vangelo, un invito ad essere imitatori di Cristo. Non basta essere bravi uomini, capaci di fare molte cose; il tuo compito, infatti, è quello di condurre gli altri al Signore, sempre e comunque. Non devi mai permettere che la tua figura si fermi a te stesso, ma sempre puntare al Signore, che è l’unica fonte di vita.
Emmanuel, oggi il Signore ti donerà la grazia necessaria per essere santo nel tuo ministero. La santità è il compito che ti è affidato, e anche se questa chiamata può sembrare alta e impegnativa, puoi essere certo che il Signore ti accompagnerà con la sua grazia, facendoti testimone del suo amore e della sua vicinanza.
Affidiamo il tuo cammino alla Santissima Trinità, chiedendo la protezione e l’intercessione di San Bartolomeo, nostro patrono, per la tua santificazione. Alla Madonna Addolorata, chiederemo di accompagnarti con la sua materna tenerezza, affinché tu possa vivere sempre in comunione con Dio e con il popolo a cui sei chiamato a servire.
Amen.
13 settembre 2025
+ S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni