Sabato 13 settembre 2025, le quattro diocesi del Molise – Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, Diocesi di Isernia-Venafro, Diocesi di Termoli-Larino e Diocesi di Trivento – si uniranno in un evento di forte valore spirituale e istituzionale: il Giubileo Regionale degli Operatori di Giustizia.

L’appuntamento, che si terrà nella suggestiva cornice della Basilica Minore dell’Addolorata di Castelpetroso, riunirà magistrati, avvocati, personale amministrativo e rappresentanti delle istituzioni giudiziarie molisane in un momento di riflessione e condivisione.

Il programma della giornata:

  • Ore 10:30 – Accoglienza nel piazzale della Basilica con il saluto di un Vescovo delegato, che darà il benvenuto a tutte le autorità e ai partecipanti.
  • Ore 11:00 – Ingresso in Basilica dei Vescovi, accompagnati dalle autorità.
  • Ore 11:10 – Momento di preghiera con la professione di fede e le invocazioni per ottenere l’Indulgenza Plenaria.
  • Ore 11:30 – Celebrazione della Santa Messa solenne.

Il Giubileo offrirà l’occasione per mettere in luce il ruolo centrale degli operatori di giustizia nella società contemporanea, sottolineando l’importanza della legalità, della coesione sociale e del servizio al bene comune.

Un evento che unisce valori civili e spirituali, dimostrando come giustizia e fede possano camminare insieme al servizio della comunità, nel segno della devozione mariana.

Da questo link sarà possibile seguire la celebrazione in diretta streaming: https://youtube.com/live/iq4BK1iOqdw?feature=share

Per rimanere sempre aggiornato sugli eventi della Basilica:

Ogni giorno, da questo luogo santo, la Parola si fa vicina. Dal 2016, la Basilica dell’Addolorata entra nelle case e nei cuori dei fedeli attraverso la trasmissione quotidiana della Santa Messa, portando consolazione, speranza e presenza viva a chi è lontano, a chi è solo, a chi cerca. Inoltre quest’anno, a settembre 2025, la Basilica celebra 50 anni dalla sua consacrazione. Cinquant’anni di pietra viva, di preghiera ininterrotta, di lacrime e di grazie. Cinquant’anni in cui questo Santuario è stato rifugio e ripartenza, testimone di una fede che attraversa il tempo e continua a generare luce. Perché qui, tra le montagne del Molise, Maria continua a indicare la strada del cuore.

Gli orari delle dirette streaming e televisive sono i seguenti:

  • dal lunedì al sabato ore 11.30
  • domenica ore 12.00

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La Basilica Minore dell’Addolorata di Castelpetroso: luogo giubilare

Il Giubileo rappresenta un’occasione unica di rinnovamento spirituale, di misericordia e di riconciliazione, ed è un invito a ricevere l’indulgenza plenaria dei peccati, rafforzando la fede e il legame di fraternità all’interno della comunità.

In questo anno giubilare, siamo chiamati a vivere con gioia e speranza, a riscoprire il valore della solidarietà e della comunione, rinnovando il nostro impegno per il bene comune.

Le date dei prossimi giubilei regionali previsti in Basilica sono le seguenti:

  • 13 settembre Operatori di Giustizia
  • 16 settembre Tutti i Fedeli
  • 20 settembre Sacerdoti, Religiosi, Religiose e Seminaristi

Omelia di S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni in occasione del Giubileo degli Operatori di Giustizia – 13 settembre 2025 – Basilica Minore di Castelpetroso

GIUSTIZIA, MISERICORDIA E SPERANZA

Carissimi,

mi associo al saluto iniziale di Mons. Palumbo a voi tutti, Operatori di Giustizia, per la funzione che esercitate al servizio dello Stato o della Chiesa, e saluto le autorità civili e militari presenti.

Oggi celebriamo la memoria di San Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa, noto per la sua eloquenza e straordinaria capacità di parlare delle cose della fede. Infatti, Crisostomo significa “Bocca d’Oro”: egli è stato un grande predicatore che parlava alla gente e spiegava le Scritture con chiarezza, verità e passione. È ricordato anche per il coraggio con cui denunciava i vizi e la corruzione di un clero attaccato ai privilegi, e accusava la Corte Bizantina per il potere che esercitava contro la povera gente. Tutto ciò costerà a San Giovanni Crisostomo la persecuzione e il ripetuto esilio, nel quale sopraggiungerà la morte.

Papa Francesco, rivolgendosi ai membri del Consiglio Superiore della Magistratura l’8 aprile 2022, affermava:

“Siete stati chiamati a una missione nobile e delicata: rappresentate l’organo di garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza dei Magistrati ordinari e avete il compito di amministrare la giurisdizione. La Costituzione Italiana vi affida una vocazione particolare, che è un dono e un compito, perché ‘la giustizia è amministrata in nome del popolo’, come recita l’Art. 101.”

A voi, dunque, Operatori di Giustizia, è affidata una missione, per vocazione, al servizio del popolo, perché sia amministrata la giustizia. Vi ringraziamo per la vostra generosa dedizione con cui costantemente rispondete alla chiamata di Dio. Vi ringraziamo altresì per la vostra disponibilità a collaborare con le giurisdizioni ecclesiali, i Tribunali Diocesani e Interdiocesani della nostra regione ecclesiastica.

Una vocazione certamente non facile: nei vari compiti di magistrato, giudice, avvocato e nelle altre funzioni e servizi che la giustizia richiede, è necessario un attento discernimento, equilibrio e imparzialità, giusta proporzione ed equità. Siete chiamati non solo all’applicazione delle leggi, ma a considerare che queste riguardano la persona, la sua dignità umana, il suo e altrui futuro. Ciò comporta la conoscenza e comprensione delle storie e delle situazioni individuali, la riflessione, valutazione e decisione di quanto dovrete giudicare con coscienza, certi di aver raggiunto la certezza morale in ogni fase decisionale.

In questa celebrazione giubilare vi affidiamo al Signore, perché vi sostenga e vi illumini donandovi la Sua Sapienza.

A voi, giudici ecclesiastici, e a tutti coloro che operano nei tribunali ecclesiali, oltre al dovere di attenervi ai principi di equità canonica, si ricorda che deve essere sempre presente la salvezza delle anime, che nella Chiesa è la legge suprema. È dunque fondamentale non solo essere esperti di diritto canonico, ma anche professionisti capaci di accompagnare le persone nel loro cammino di fede, con un approccio personalizzato e pastorale alle cause.

Come cristiani, con il Giubileo lasciamoci interpellare dalla Sacra Scrittura nella riflessione e nella preghiera.

La prima lettura ci offre una parola sicura e degna di essere accolta da tutti:

“Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori.”

San Paolo, l’Apostolo delle genti, fu egli stesso un peccatore, persecutore dei cristiani, nemico di Gesù, uccideva i suoi seguaci in nome della religione e della legge, perché non riconosceva Gesù come Messia. Tuttavia, farà esperienza della magnanimità e della misericordia di Dio, che saranno sempre offerte a tutti.

Sono a confronto due giustizie e due volontà contrastanti: quella di Paolo, giusta secondo la religiosità e la legge che egli difendeva per mantenerne la purezza; e quella di Gesù, che pur nel rispetto della legge, va oltre essa, e aggiunge l’amore e la misericordia — proprio nei confronti di Paolo che si convertirà e diventerà testimone della misericordia di Dio.

La tradizione biblica considera la giustizia sempre aperta alla possibile misericordia. E proprio oggi, ce n’è un estremo bisogno, in un mondo ricco di risorse e possibilità, ma fragile, disgregato, confuso, che ha perso il senso della famiglia e della comunità, e in cui prevalgono solitudini, abbandono, disinteresse, violenza e negazione dei diritti. La giustizia deve essere sempre al servizio del bene, della fraternità e della pace. Ed è proprio ciò che, con il vostro operato, siete chiamati a costruire.

Papa Francesco, all’inaugurazione del 93º anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, il 14 marzo 2022, affermava:

“La giustizia va sempre coniugata alla misericordia. La finalità del processo deve essere l’attuazione della giustizia rispetto alle persone coinvolte e, insieme, la riparazione dell’armonia sociale, che guarda al futuro e aiuta a ricominciare. Nei processi penali, la giustizia va sempre coniugata con le istanze di misericordia, che in ultima analisi invitano alla conversione e al perdono. […] La misericordia è la pienezza della giustizia e la manifestazione più luminosa della verità di Dio.” (Amoris Laetitia, 311)

E parlando alla Rota Romana, il 23 novembre 2024, ha affermato:

“L’essenza della giustizia è di essere una virtù squisitamente altruistica che muove verso il bene dell’altro.”

Nel contesto del Giubileo, il 5 febbraio 2025, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica, si è tenuto un dibattito sul tema: “La giustizia: via per costruire speranza.” Il prof. Gianluca Varraso, docente di Diritto processuale penale e penitenziario, ha sottolineato l’importanza di favorire l’espiazione extra muraria della pena come modalità per la reintegrazione del condannato nella comunità, promuovendo “percorsi alternativi alla detenzione in cui la giustizia penale possa diventare strumento di ricostruzione e di riconciliazione.”

Il Vangelo di oggi sembra non lasciare speranza al peccatore quando dice:

“Non vi è albero cattivo che produca frutto buono.” (Lc 6,43)

Eppure, se l’albero è l’uomo – come sottintende la Scrittura – esso può produrre frutti buoni se si fonda sul Signore, lasciandosi innestare nel Suo amore. Un albero cattivo non può diventare buono a meno che non venga innestato; un uomo può diventarlo, se si lascia trasformare dall’amore misericordioso di Dio.

Anche per il reo, ferma restando la pena, bisogna creare uno spazio di speranza attraverso la riabilitazione e la riparazione, nella consapevolezza e responsabilità, ma anche nell’educazione al rispetto e alla difesa del bene altrui.

È necessario convertirsi. Chi di noi non desidera gustare i frutti buoni per poterli condividere con gli altri? Convertirsi è lavorare su sé stessi con impegno e coraggio per migliorarsi. A questo siamo tutti chiamati:

“Perché mi invocate: ‘Signore, Signore’, e non fate quello che vi dico?”

“L’uomo buono, dal buon tesoro del suo cuore, trae fuori il bene.” (Lc 6,45-46)

Celebriamo il Giubileo della speranza e della misericordia: camminiamo come pellegrini, attraversiamo la Porta che è Cristo, per conformarci interiormente a Lui e accogliere la Grazia che ci dona. Con Lui entriamo in Chiesa e torniamo nel mondo, per incontrare la comunità e aprirci alla speranza.

Siamo invitati a rinnovarci nella fede e nell’impegno concreto di vita cristiana, per conquistare serenità, pace e giustizia.

Infine, Papa Francesco, nell’udienza all’Associazione Nazionale Magistrati, in occasione del 110º anniversario, afferma:

“Tutte le energie positive presenti nel corpo sociale devono concorrere al conseguimento della giustizia, perché questa è il requisito principale per conseguire la pace.”

“A voi, magistrati, la giustizia è affidata in modo del tutto speciale, perché non solo la pratichiate con alacrità, ma anche la promuoviate senza stancarvi; non è infatti un ordine già realizzato da conservare, ma un traguardo verso il quale tendere ogni giorno.”

Camminiamo insieme per raggiungere i traguardi di bene e di pace che il Signore ci indica e per i quali siamo chiamati a donare noi stessi, per vocazione e per l’impegno che il nostro servizio, in modo diverso, richiede a ciascuno.

13 settembre 2025

 

 

+ S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni