L’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, annuncia con gioia l’ordinazione presbiterale di Don Emmanuel Wanger, che avverrà sabato 8 febbraio 2025 alle ore 18.00 presso la Chiesa Cattedrale della Santissima Trinità di Campobasso, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Sua Ecc. Rev.ma Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo di Campobasso-Bojano.

L’ordinazione presbiterale segna un momento fondamentale non solo per il candidato, ma per l’intera comunità di fede. Il presbitero, infatti, assume un ruolo centrale nella vita della Chiesa, diventando testimone della Parola di Dio, ministro dei Sacramenti e pastore del popolo di Dio. La sua missione è quella di guidare la comunità cristiana nel cammino di fede, accompagnandola nelle gioie e nelle difficoltà, facendosi vicino a ciascuna persona con spirito di servizio e di carità.

L’ordinazione presbiterale è un segno della continua opera di rinnovamento che Dio realizza nella Chiesa. È anche un invito a tutta la comunità a rinnovare il proprio impegno di fede, riflettendo sulla missione di ogni cristiano di essere luce e sale nel mondo. Questo momento di grazia ci invita a vivere la nostra vocazione con gioia, responsabilità e amore, sostenendo e accompagnando chi è chiamato al servizio di Dio e degli altri.

Con gioia, l’Arcidiocesi invita la comunità diocesana e tutti i fedeli a partecipare a questo momento di festa e preghiera, sostenendo Don Emmanuel con la loro presenza e il loro affetto, affinché il nuovo presbitero possa compiere con generosità e amore il suo ministero al servizio di Dio e del prossimo.

Domenica 9 febbraio 2025 alle ore 11.00, Don Emmanuel presiederà la sua prima messa nella Parrocchia di San Giorgio Martire a Petrella Tifernina, un ulteriore momento di grazia per la comunità e di crescita nella fede.

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Omelia di S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni per l’Ordinazione Presbiterale di Emmanuel Wanger Aondowase

 

“CHIAMATO A TRASMETTERE QUELLO CHE DA CRISTO HAI RICEVUTO”

Saluto le autorità civili e militari presenti, il Rettore, gli educatori e i seminaristi del seminario Maggiore di Capodimonte assieme a quelli del Redemptoris Mater. Saluto voi sacerdoti della nostra arcidiocesi, i religiosi e le religiose, i diaconi, i movimenti e le associazioni, il parroco e i parrocchiani di San Giorgio Martire in Petrella Tifernina e tutto il popolo di Dio presente.

Caro Emmanuel, lontano da casa, missionario in terra straniera, che non è detto per te sia migliore, forse per le condizioni, ma le persone, il gregge, sono sempre e dovunque il popolo di Dio per il quale necessitano sacerdoti che annuncino il Vangelo e che celebrino l’Eucaristia per la loro salvezza. “Abramo lascia la tua terra e va”, quanti la lasciano per necessità di libertà e realizzazione della propria vita, anche tu Emmanuel come Abramo obbedisci al Signore che ti chiama e sei qui nella nostra arcidiocesi per metterti a servizio e dare la vita a Dio e a quanti fruiranno del tuo ministero sacerdotale. Grazie per la tua generosa disponibilità ad appartenere alla famiglia presbiterale di Campobasso-Bojano e servire il popolo di Dio a noi affidato.

Nella prima lettura Isaia ode la voce del Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi? Ed io risposi: Eccomi, manda me!”. Dio non abbandona il suo popolo ed è presente in esso, interviene suscitando profeti, sacerdoti e pastori anche oggi. Tu Emmanuel, come ricorda San Paolo: sei chiamato a trasmettere quello che da Cristo hai ricevuto, secondo le Scritture, fidandoti della Grazia di Dio che ti ha reso quello che sei perché Essa è con te. (cfr.)

Nel Vangelo è ricordata la chiamata di Pietro e altri apostoli a lasciare tutto e seguire Gesù. Il sacerdote deve prima di tutto lasciare sé stesso, conformarsi a Cristo e annunciarlo con la propria vita per la salvezza di tutti. Il sacerdote non annuncia sé stesso, il proprio pensiero, per quanto sia buono, egli annuncia il divino, Gesù Cristo, il Messia, il Salvatore, mai deve dimenticare di essere discepolo. In una comunità il sacerdote non è Dio, ma servo di Dio, non è detentore del potere divino, ma è spogliato di sé per manifestare Cristo, esserne immagine, deve espropriarsi perché i fedeli possano incontrare il Pastore Sommo e Unico delle pecore.

Esercitando la tua funzione di Capo e Pastore, tuo compito Emmanuel sarà guidare il gregge e santificarlo mediante il tuo ministero perché diventi autentica comunità cristiana capace di fraternità, di reciproca accoglienza, misericordia e carità, per questo cura che ogni celebrazione eucaristica sia radice e fondamento, espressione e segno dell’edificazione dell’unica Chiesa di cui ogni fedele è parte costitutiva.

Sii padre amorevole nell’educare alla fede e maestro di verità nell’insegnare il Vangelo di cui devi essere fedele e coerente testimone perché nel tuo volto e nella tua vita si veda il volto e la vita di Cristo che ama, libera e salva.

Il Signore ha bisogno del sacerdote, prende e utilizza le mani per consacrare e benedire, la mente e il cuore per guidare e amare e continuare anche oggi, Lui, il Signore, non noi, a salvare il suo gregge. Ma Egli sceglie alcuni tra gli uomini che siano suoi collaboratori, ti chiama e ti ama, Emmanuel, come sei, nel rispetto della tua umanità, anzi, te la chiede, perché attraverso te vuole farsi conoscere dal mondo, come per Simone, si manifesta nella sua natura umana, nella sua storia, nel suo lavoro di pescatore e lo renderà pescatore di uomini come te oggi.

C’è bisogno nel mondo e nella Chiesa di sacerdoti che siano uomini veri e buoni, sinceri e trasparenti, che ispirino fiducia, sui quali poggiare e trovare aiuto e consolazione, che siano fratelli e padri di riferimento e confronto e anche madri di tenerezza. Lasciati educare nella tua umanità dal cuore di Dio, perché essa diventi accoglienza, rispetto, attenzione, fraternità per chiunque ti sarà affidato e incontrerai per conto e nel nome del Signore, dalla tua umanità, giusta, amabile e senza giudizio o chiusura, generosa e offerta nel dono di sé, si colga e si incontri sempre l’azione e la persona di Cristo.

“Lasciarono tutto e lo seguirono”, sei discepolo, sacerdote, non sei il Cristo, ma Cristo è in te, lo renderai presente perché il tuo ministero sia segno e strumento della sua presenza tra le donne e gli uomini del nostro tempo, in suo nome proclamerai e agirai a servizio del suo popolo. Sarai Persona Christi ed Egli si mostrerà come Dio quando celebrerai all’altare, è l’Emmanuele tra la gente, sarà Padre buono e misericordioso quando assolverai dai peccati, Maestro buono quando proclamerai la sua Parola, Dio di amore quando incontrerai nella carità i suoi figli. Ti sarà Dio fedele anche quando le reti saranno vuote e avrai la tentazione di sentirti inutile ed inefficace, come a volte accade ad alcuni sacerdoti in piccole comunità e paesi isolati per una viabilità non facile, sii certo che la rete della Chiesa raccoglierà sempre con abbondanza i suoi pesci, fidati: “Sulla tua parola getterò le reti”.

Emmanuel apriti e vivi sempre in comunione ministeriale la fraternità sacerdotale, anche Simone si è fatto aiutare e ha condiviso per evitare che le reti si rompessero, il sacerdote non si isoli e non sia isolato, si ricordi l’abbraccio di pace al termine del rito di ordinazione che sancisce ed esplicita l’appartenenza alla comunità presbiterale.

Sii sempre certo che appartieni a Dio, sei incorporato e assimilato a Cristo, Dio non si allontana, il sacerdote è il suo investimento per la salvezza dell’umanità, mai pensare che ti abbandoni, che non ti sostenga, incoraggi e dia forza nelle difficoltà che anche sperimenterai, quindi non scoraggiarti anche nella prova e nella sofferenza. Non è facile oggi essere preti rispondenti alle buone esigenze spirituali e umane di tutti, anche se a volte, alcuni, hanno pretese personalistiche dovute ad una fede superficiale, non è facile saper far fronte alle sfide culturali e sociali del nostro tempo, essere pacificatori nelle tante situazioni di divisioni e violenza di vario tipo, essere ‘luogo’ dell’incontro con Dio per chi è sfiduciato, abbandonato e solo, fragile e disorientato, “Non temere” disse Gesù a Simone, tu Emmanuel sarai portatore della speranza che Dio donerà loro per risollevarli perché, la speranza non delude.

Diventerai pastore, ma anche per te, è vero come dice il salmo che: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla… mi conduce… mi guida per il giusto cammino… a motivo del suo nome… non temo alcun male perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.”

Allora Emmanuel prendi il largo e getta le reti, ti accompagni sempre lo stupore di quanto Dio compirà attraverso te, certo di quanto dice San Paolo: “Per grazia di Dio, però, sono quello che sono e la sua grazia in me non è stata vana.”

La S.S. Trinità ti guidi nel tuo sacerdozio, ti renda fedele testimone della comunione e dell’amore di Cristo per tutti.

Ti proteggano San Bartolomeo e San Giorgio e la Madonna Addolorata ti custodisca.

Sabato 8 febbraio 2025

+ S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni