La mia riflessione sul Natale si concentra su due aspetti: quello che dipende da Dio e quello che dipende da noi.

Per quanto riguarda Dio, è bello pensare che Egli non si ferma di fronte alla povertà, alla fragilità, alla distrazione e alla lontananza dell’uomo. Non arretra nel suo venire a noi, nonostante guerre, prevaricazioni tra paesi, violenze di ogni tipo: fisiche, psicologiche, sociali o verbali. Dio non si ritrae di fronte al disinteresse che cerca di renderlo inutile nella storia e nella vita di oggi, né di fronte al tentativo di isolarlo nelle chiese sempre più vuote, al cinismo di chi cerca solo il proprio interesse, anche a discapito degli altri. Nonostante tutto ciò, Dio è fedele al suo amore per l’uomo. Gli dà fiducia, sperando che l’uomo comprenda il bene che Egli ci offre con il suo venire tra noi. La nascita di Gesù ci ricorda che Dio è con noi, che abita la nostra vita e la nostra storia. Questo non va mai dimenticato, perché questo è il Natale: Dio che viene in mezzo a noi, nonostante le nostre fragilità e i nostri rifiuti.

L’altro aspetto è che il Natale dipende da noi. Questo Dio che si presenta così a ciascuno di noi va accolto. È il Bambino che chiede aiuto per poter nascere e crescere. Gesù viene in mezzo a noi per aiutarci e per crescere nella sua conoscenza e relazione con gli uomini. Il rapporto con Dio è vero e reale solo se gli apriamo davvero il cuore, se gli permettiamo di abitare la nostra vita. Gesù è colui che salva, che ci aiuta e ci sostiene, donandoci nuova serenità. Si è incarnato, è venuto uomo tra gli uomini, affinché imparassimo da Lui, dalla sua testimonianza e dalla sua presenza in mezzo a noi. Dobbiamo farci carico della sua nascita: siamo il grembo che accoglie Gesù affinché Egli possa nascere e donarci se stesso. Gesù è l’Emmanuele, il Dio con noi. Apriamoci al Natale, cercando e sforzandoci di farlo nascere, collaborando con Lui che sempre ci ama e che viene per ognuno di noi.

Auguro a tutti un Buon Natale, affinché il nostro essere fedeli a Dio, perseveranti nel bene e riconoscenti per come Dio ci ama, possa essere vissuto concretamente nella vita quotidiana, nei piccoli gesti, nelle relazioni sincere, nei nostri ambienti di lavoro e in famiglia. È lì che Gesù nasce, nella grotta che è il cuore dell’uomo e della donna, che ci spinge ad aprirci e a tendere la mano a chi è nel bisogno. Gesù nasce nel nostro stare insieme, lasciando ogni chiusura e isolamento per andare verso chi vive nella solitudine, nella malattia o nelle difficoltà economiche. Gesù è Dio con noi per salvarci e amarci.

Natale è riconoscere Dio che viene a noi. È un fatto concreto, un agire divino per salvarci e farci cambiare, per diventare migliori. Natale è accogliere Dio, essere aperti a fare la sua volontà, a prendere parte al suo progetto di salvezza per noi e per tutti. Ci chiede di essere protagonisti, non spettatori del suo nascere in mezzo a noi.

Natale è fare esperienza di Dio. L’incontro con Gesù non si può solo raccontare, ma è necessario incontrare la persona di Gesù e camminare con Lui per le strade del mondo, impegnandoci a fare quanto ci indica. Natale è partorire Dio nel mondo, portare la luce dove è necessaria, donarla ai poveri e a chi ne ha bisogno. È andare incontro a chi vive nell’isolamento, a chi ha bisogno di coraggio e compagnia, farsi carico dell’altro, delle difficoltà che vive.

Natale è far crescere il Bambino Gesù che viene in mezzo a noi. Accogliendolo, lo partoriamo al mondo e con Lui viviamo in esso. Ma è necessario farlo crescere perché diventi il Salvatore, il Figlio dell’Uomo che feconda la storia con la sua vita, chiedendoci di offrire noi stessi con Lui nella quotidianità delle nostre esistenze, con coerenza e chiarezza nel modo di viverlo e testimoniarlo.

Natale è speranza certa e concreta dell’agire di Dio nella storia, ma attraverso noi. Il Natale non riguarda solo Gesù che nasce, ma ciascuno di noi che lo fa nascere. Lasciamoci fecondare dallo Spirito Santo nel nostro spirito, nel nostro animo, nel nostro cuore, perché impariamo il coraggio di nascere a vita nuova per offrirla con amore, come fa Gesù nascendo tra noi. Il Natale, che è il venire e l’agire di Gesù nella storia, troverà sicuramente accoglienza negli amministratori della cosa pubblica, affinché il loro impegno migliori l’efficienza della sanità, dando serenità e fiducia a tutti, per essere tutelati e curati. Il loro servizio ai cittadini favorisca una maggiore possibilità di scambio e una viabilità che apra e permetta la crescita economica della nostra Regione Molisana.

Dal Natale nasciamo Pellegrini di Speranza. Ci mettiamo in cammino rinnovati e riconciliati, certi che con la nascita di Gesù “la speranza non delude” e diventa profezia di amore e di pace che apre al Nuovo Anno Giubilare.

Buon Natale a tutti!

24 Dicembre 2024

+ S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni

 

 

IL DIPINTO IN COPERTINA: Tiziano Vecellio, Sacra Famiglia con un pastore (1510)