Immersi nei laboratori del grano a Jelsi, un luogo dove la tradizione prende vita tra le mani di chi sa intrecciare il passato con il presente. Qui, ogni gesto diventa un racconto di storia e cultura, un’arte che continua a sorprendere anche i più giovani. I bambini, con occhi pieni di curiosità, apprendono con entusiasmo quest’antica tecnica, imparando a trasformare il grano in un’opera d’arte che racconta chi siamo. In questo spazio, il grano non è solo un prodotto della terra, ma un filo che ci lega alle nostre radici e alla comunità.
Nei laboratori del grano di Jelsi, insieme a Mons. Biagio Colaianni, che si è fatto prossimo in un luogo dove la tradizione non è solo raccontata, ma vissuta ogni giorno. Qui, in un angolo di questo piccolo borgo, l’arte dell’intreccio del grano si tramanda da generazioni. È sorprendente vedere come, tra le mani esperte degli artigiani, un semplice filo di grano si trasformi in qualcosa di straordinario: vere e proprie opere d’arte che parlano di fatica, passione e legame con la terra.
Ma ciò che davvero emoziona è vedere come questa tradizione viva oggi tra i bambini, che con curiosità e un pizzico di magia imparano a modellare il grano con le loro mani, come hanno fatto i loro nonni. Ogni movimento, ogni intreccio, diventa un filo invisibile che li collega alla storia della loro terra, alla comunità che li accoglie e che, attraverso quest’arte, continua a crescere e rinnovarsi.
In questi laboratori, il grano non è solo un prodotto della natura, ma un simbolo di identità e di memoria, un legame tra passato e futuro. È un’esperienza che ci ricorda quanto sia importante custodire le tradizioni, perché sono loro a dare significato alle nostre radici e a definire chi siamo.
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