Vivere l’Estate Ragazzi nel ricordo di Don Pino Puglisi. Un uomo semplice, ma capace di toccare le coscienze con gesti concreti e parole sincere. Tra giochi, attività, momenti di preghiera e condivisione, scoprire che anche noi, nel nostro piccolo, possiamo essere costruttori di bene.

Giornate da trascorrere insieme per comprendere che il bene si costruisce piano piano, con pazienza, gentilezza e impegno quotidiano. La figura di Don Pino insegna che un semplice sorriso, se nasce dal cuore, può accendere la speranza. Le sue scelte coraggiose, la passione per l’educazione, consegna un messaggio forte e chiaro: ognuno di noi può fare la differenza. E se davvero ci crediamo, allora nulla è troppo piccolo per diventare grande.

Unisciti a noi e vivi questa esperienza! Partecipa a vivi l’Estate Ragazzi e porta con te l’eredità di Don Pino!

 
IL PROGRAMMA DELLE GIORNATE ORGANIZZATE DALLA PASTORALE GIOVANILE
DELLA DIOCESI DI CAMPOBASSO-BOJANO

Omelia di S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni in occasione dell’Estate Ragazzi 2025

DIRE DI SÌ ALL’AMORE E ALLA VITA

Cari ragazzi,

oggi vorrei parlare con voi di un concetto che sembra semplice, ma che ha il potere di cambiare la nostra vita: “Essere prossimo.” Questo termine, così ricco di significato, ci indica la persona che è vicina a noi, quella che viene dopo di noi, quella che si avvicina a noi nel momento del bisogno. Se io mi avvicino a voi, divento prossimo a voi. Se voi vi avvicinate a me, diventate prossimi a me. Prossimo è chi sta vicino, chi si fa carico degli altri, chi condivide il proprio cammino.

Quante volte nella vita ci troviamo a fare delle scelte, sia in famiglia che a scuola o nella società? Le regole e le leggi sono sempre presenti, e ci sono per un motivo preciso. Le leggi non sono fatte per toglierci la libertà, ma per permetterci di viverla meglio, di convivere in armonia. Pensate alla strada: senza semafori o segnali stradali, sarebbe impossibile vivere in sicurezza. Le leggi sono proprio questo, uno strumento che ci aiuta a vivere meglio, a vivere in pace con gli altri.

E anche nella Sacra Scrittura, Dio ha dato delle leggi al popolo di Israele, non per limitare la loro libertà, ma per aiutarli a vivere in modo giusto, a stare insieme nel bene. Dio ci ha sempre insegnato che la legge non è solo un divieto, ma un invito a vivere in modo positivo. Le leggi, come quella di non mangiare con le mani, non sono per limitarci, ma per farci vivere meglio. Ad esempio, il cucchiaio non è solo un utensile, ma un modo per gustare il cibo con più piacere e senza fare disordine.

E poi, c’è l’insegnamento fondamentale che Dio ci ha dato: Amare il prossimo come noi stessi. È una legge semplice, ma potentissima. Gesù, quando è venuto tra di noi, non ha voluto mostrare la sua potenza, non ha cercato di schiacciare gli altri, ma si è messo al servizio di tutti. Ha amato tutti, anche chi lo ha tradito. E alla fine, ha dato la sua vita per noi, non per vincere, ma per insegnarci a vivere nell’amore.

Ora, vi chiedo: Perché dovremmo amare? Se guardiamo il mondo intorno a noi, ci sono tante situazioni che ci fanno pensare che amare può farci soffrire. Quando amiamo, dobbiamo essere disposti anche a sacrificare qualcosa, a rinunciare al nostro egoismo. Ma la domanda che dobbiamo farci è: Vale la pena amare? La risposta è sì. Amare non solo porta armonia, ma rende la vita più piena, ci fa sentire più vicini agli altri, ci aiuta a crescere insieme.

Pensiamo a Don Pino Puglisi, che ha dato la sua vita per amore delle persone. Lui non si è tirato indietro di fronte alle difficoltà, non ha cercato di vivere una vita tranquilla, ma ha scelto di amare, di servire, anche se questo gli è costato tutto. Non è stato un eroe per farsi vedere, ma ha vissuto l’amore in modo autentico, mettendo in pratica ciò che ha insegnato.

E voi, ragazzi, in ogni giorno della vostra vita, come vi comportate? Quando vedete qualcuno in difficoltà, vi fermate a pensare come aiutarlo? Quando qualcuno è escluso, siete pronti a farvi prossimi? Non è sempre facile. È più semplice scegliere chi è “popolare”, chi è come noi. Ma l’amore vero è quello che va oltre, che cerca chi è ai margini, che si preoccupa di chi è in difficoltà.

Nel Vangelo, abbiamo l’esempio del buon samaritano, che si è fermato ad aiutare chi era in difficoltà, nonostante non fosse della sua stessa religione. Lui non ha guardato le differenze, ma ha visto un uomo in bisogno e si è fatto prossimo. Questo è l’amore che Dio ci chiede di vivere.

Amare non è solo una questione di parole, ma di azioni concrete. Non basta dire “ti voglio bene” se poi non ci preoccupiamo realmente degli altri. Amare significa farsi carico dell’altro, significa prendersi la responsabilità di chi ci sta accanto. L’amore è qualcosa che si vede in ciò che facciamo, nelle scelte che facciamo ogni giorno.

E infine, ragazzi, oggi vi chiedo: A chi volete dire sì? Quando vivete la vostra vita, a chi dite di sì? Dire sì significa scegliere l’amore, scegliere la pace, la fraternità, e vivere in armonia con gli altri. Dire sì a Dio è scegliere di camminare sulla strada dell’amore, della solidarietà, della gioia di stare insieme.

La vera domanda, però, è: Siete pronti a dire di sì davvero? Non è facile, ma è possibile. È una scelta che dobbiamo fare ogni giorno, anche quando è difficile, anche quando ci costa qualcosa. Il vero amore ci chiede sacrificio, ma è l’unico che porta alla vera felicità.

12 Luglio 2025

 

 + S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni