Con profonda gratitudine a Dio, l’Arcidiocesi di Campobasso – Bojano e il Seminario Diocesano Missionario Redemptoris Mater di Campobasso in Sepino annunciano con gioia l’Ordinazione Diaconale del seminarista Andrea Russo.
La celebrazione si terrà sabato 14 giugno 2025 alle ore 18:30, presso la Cattedrale della Santissima Trinità di Campobasso, e sarà presieduta da S.E. Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo Metropolita di Campobasso – Bojano.
L’ordinazione diaconale rappresenta il primo grado del sacramento dell’Ordine sacro e segna l’inizio di una vocazione a servizio della Chiesa e del Popolo di Dio. Il diacono, configurato a Cristo servo, è chiamato ad annunciare il Vangelo, amministrare il Battesimo, servire all’altare e farsi prossimo a chi è nel bisogno.
Per Andrea Russo, questo passo è la risposta libera e generosa alla chiamata del Signore, in un tempo in cui la comunità ecclesiale è invitata a riscoprire con rinnovato fervore il proprio slancio missionario. La sua ordinazione è un segno tangibile della fedeltà di Dio, che continua a suscitare vocazioni e a guidare la sua Chiesa con amore e provvidenza.
La comunità ecclesiale è invitata a partecipare numerosa, unendosi nella preghiera e nella gioia per questo evento di grazia, rendendo grazie al Signore per l’opera che compie nel cuore dei suoi figli.
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi
e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga” (Gv 15,16)
SCARICA LA LOCANDINA DELL’EVENTO
Omelia di S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni in occasione dell’Ordinazione diaconale del seminarista Andrea Russo. Cattedrale della Santissima Trinità di Campobasso, sabato 14 giugno 2025.
Carissimi,
amo ringraziare Dio, prima di tutto. Saluto cordialmente i sacerdoti presenti, i diaconi, i religiosi e le religiose. Un saluto speciale a don Nicola, che ha seguito Andrea nel suo cammino formativo, al parroco don Michelangelo, e al parroco della cattedrale, sempre accogliente e ospitale. Saluto con affetto le comunità del Cammino Neocatecumenale, provenienti da varie diocesi e regioni, e tutti i laici presenti.
Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù dice: “Molte cose ho ancora da dirvi”. Questa affermazione ci ricorda che la Parola di Dio è sempre nuova e sorprendente, e come ministri siamo chiamati ad accoglierla con cuore aperto. Andrea, oggi vieni consacrato per essere annunciatore di questa Parola. Ma c’è un rischio: quello di pensare di sapere già tutto e di chiudersi alla continua rivelazione di Dio. Dio è Trinità e Mistero, e ci parla soprattutto attraverso la Scrittura e l’ispirazione dello Spirito Santo.
La tentazione di credere di conoscere già Dio può portarci a rifiutare nuove profondità, nuove chiamate alla relazione con Lui. Per anni hai studiato, pregato, meditato la Parola, fatto esperienza pastorale, anche nella missione. In questi giorni ti ho visto emozionato e trepidante: è segno della tua consapevolezza, non di debolezza. Riconosci la tua piccolezza e inadeguatezza di fronte a ciò che sta per accadere, ed è proprio questa umiltà a renderti pronto ad accogliere il dono dello Spirito Santo.
Sii sereno: nessuno è mai davvero “pronto” a questa chiamata, neanche chi ti parla ora. Non temere, Andrea. La tua emozione è un segno spirituale, è apertura a Dio e alla sua opera in te. Da oggi cammini come consacrato nel diaconato. Dio ti ha chiamato e ti accompagnerà, rivelandoti il suo volto e indicando la via del servizio.
Sii sempre attento all’ascolto della volontà di Dio. Con fedeltà e dedizione, adempi tutto ciò che prometterai nel rito dell’ordinazione. Come dice Gesù nel Vangelo, “per ora non potete portarne il peso”, ma fidati: il Signore ti sosterrà. Non sarai schiacciato dal peso del ministero, perché sei nelle sue mani. Ti proteggerà, ti guiderà, ti renderà forte nel dono di te stesso, perché tu possa vivere il disegno d’amore che Dio ha pensato per te.
Lo Spirito di Verità sarà con te: ti aiuterà a credere, ad annunciare, a insegnare con la Parola, e soprattutto a vivere ciò che proclami. La tua vita sarà la testimonianza più efficace. Consacrato in quest’anno giubilare, potrai anche tu fare tue le parole di San Paolo: “Ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata, e la virtù provata la speranza. E la speranza non delude”. Dio non delude mai, perché il suo amore è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo.
Lascia agire lo Spirito in te, sii certo della sua presenza. Egli ti darà virtù, carità, fedeltà, pienezza di cuore, rendendoti conforme a Cristo. Lo incontrerai soprattutto nei poveri. Non preoccuparti di ciò che sei: ciò che darai è ciò che riceverai da Dio, che non sarà mai avaro con te. Egli prenderà del suo e lo comunicherà attraverso di te.
Nel rito, ti verrà chiesto più volte: “Vuoi?” La tua libertà autentica si manifesterà nel tuo sì, nell’accogliere lo Spirito che agirà in te per la Chiesa e per il mondo. Questo sì è ciò che ti rende davvero libero. È un segno dell’amore di Dio, che ti chiama ad affidarti, a lasciarti amare, prima ancora che ad agire.
Hai detto: “Eccomi”, e la Chiesa ha risposto scegliendoti. Ti accoglie. L’imposizione delle mani del Vescovo permetterà l’effusione dello Spirito Santo su di te. Non avere paura. Tutta la Chiesa, in cielo e in terra, con Maria e i Santi, prega per te. La Chiesa ti affida tre compiti: il servizio della carità, l’orazione e l’annuncio della Parola.
Il servizio della carità è la missione primaria del diacono. Ama e servi i poveri e gli ultimi che incontrerai. Le povertà oggi sono molteplici: materiali, morali, spirituali, spesso invisibili. Non aspettare che vengano da te: cercali, raggiungili, amali.
La preghiera, poi, sarà la tua linfa quotidiana. Il seminario e il Cammino ti hanno insegnato a pregare. Ora persevera. La preghiera ti farà incontrare il Signore e ti renderà capace di donarti. È il nutrimento dell’anima, la via verso un’amicizia profonda con Dio, che poi comunicherai con il tuo servizio.
Infine, l’annuncio della Parola. Ti sarà consegnato il Vangelo. Predicarlo è la gioia più grande per un diacono. Non per sentirti superiore, ma per raggiungere i cuori con umiltà. Insegna non solo con ciò che sai dalla mente, ma con ciò che vivi nello spirito. La Parola ti precede sempre: ha già lavorato nei cuori che incontrerai. Aiutali a riconoscerla.
Come diceva Sant’Antonio di Padova: “Le parole cessino, parlino le opere”. Le tue opere parleranno più delle tue parole, e sarai tu stesso – con la tua vita – la prima annunciazione per coloro che incontrerai.
Un’ultima raccomandazione: hai il Cammino che ti sostiene, le comunità che ti accompagnano, ma ricordati sempre che il diacono è a servizio del Vescovo. Non perché lo dica io, ma perché è così nella Chiesa. Nella mia paternità e come pastore, ti rinnovo il mio affetto e quello dell’intera Arcidiocesi. Ti affido alla Madonna Addolorata di Castelpetroso: ti protegga e ti accompagni sempre.
Il Signore ti custodisca, Andrea, e ti benedica.
Campobasso, sabato 14 giugno 2025
+ S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni