15ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato. “La cura del creato garantisce futuro”

Strade, acqua, boschi siano le priorità del Molise, perché la loro cura garantisce il futuro. quello intelligente che feconda il nostro territorio di potenzialità vere, che possono diventare lavoro per i nostri giovani”. Con questo appello si è aperta la 15ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, domenica 6 settembre 2020  a Campitello di Sepino. Molta la partecipazione e molto l’entusiasmo che hanno caratterizzato il Giubileo della Terra diocesano, organizzato dalla pastorale del lavoro, con la pastorale del turismo e la Scuola Toniolo, in collaborazione con la comunità di Sepino e l’amministrazione comunale di uno dei borghi molisani più caratteristici.

Il raduno è partito dallo storico Passo della Crocella, dove si è ricordato l’antico monastero, ricco di memoria, di terreni ed di arte, creato dal mondo benedettino, le cui pergamene, conservate con cura nell’archivio parrocchiale di Sepino, hanno la prima datazione nel 1143. Incamminati a piedi fino al pianoro di Campitello di Sepino, accompagnati da interventi e dalla lettura di alcuni brani della “Laudato Sì” di Papa Francesco, la giornata si è conclusa con la santa Messa all’aperto, celebrata dall’arcivescovo di Campobasso mons. Giancarlo Bregantini. Nell’omelia il presule ha evidenziato in particolare l’importanza di “rafforzare l’impegno per le aree interne, perché custodirli è dovere di tutti”.

 Per ritrovare maggior identità etica e culturale è stato poi sottolineato il dovere di “puntare alla valorizzazione del mondo contadino, con una Pastorale rurale a tutto campo, con la lungimiranza della facoltà di Agraria dell’Unimol e con bandi regionali mirati a garantire sempre più la bellezza del territorio molisano, rendendolo maggiormente attrattivo”. Per mons. Bregantini, questo è il vero e grande segno di speranza per il Molise, “accrescere la forza economica del turismo religioso, con l’impegno urgente di rendere accessibili e sicure le strade interne, tra paese e paese”. Quelle strade che permettono di incontrarsi e creare cultura e dialogo. Nonché sviluppo.

 

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