FESTA DI S. ANNA 2020. Dalla spiga matura all’Eucaristia Pane vivo che nutre la Vita

In dialogo con S. Anna, dopo il deserto della quarantena, per valorizzare le stagioni della Vita. Per avvicinarci alla festa del 26 luglio, per tutti, la Lettera Pastorale in onore della Madre delle Messi S. ANNA, Protettrice e Compatrona di JELSI a firma di padre GianCarlo vescovo.

Carissimi eccoci alla FESTA di S. ANNA che ci chiama pur nelle misure ristrette, dettate dalla pandemia e dal dolore causato dal coronavirus, a ritrovare il cuore e il perno dei valori essenziali ed autentici che fanno bella la vita, le danno il giusto senso e la tipica tonalità di colore. Una festa plurisecolare e vissuta da molte comunità che impone nell’essenziale la rilettura storica della sua stessa origine. E nel sincero recupero della radice, come nella biblica Radice di Jesse, riaffiora una nuova linfa perché l’albero non muoia o si ammali. L’albero amato non morirà se potato e curato. Da cosa bisogna potarlo? Quali pesi, rami secchi e sovrastrutture togliere per recuperare lo slancio? Ecco il viaggio nella ricerca dell’essenziale, della conversione ecologica, del cambiare stile di vita, della sobrietà per ritrovare il baricentro valoriale e con esso la dimensione fondante. Ecco questa semplice riflessione, sulle 4 stagioni esistenziali, e una preghiera che può aiutarci nel trovare risposta. Ogni stagione è pregna di età, colori, vissuti, significati profondi che nel loro insieme rendono la vita completa e poliedrica. Ecco la PRIMAVERA, prima stagione dell’anno, e nei verdi germogli dei campi di grano già il cuore attende S. Anna e si chiede: Come posso diventare germoglio vitale? Risponde la terra: Ogni germoglio è dono d’amore, tu accogli, ama e rispetta ma non esser padrone! Fa eco S. Anna: Il germoglio ti dice: Affidati a me e nel tempo sarai gemma di Vita! E il tempo si fa denso di attese, sogni, desideri, virgulti. E la gioia della vita germoglia e si fa nuova e la verde natura invita e canta al Creatore. E arriva l’ESTATE e il sole splendente spacca le zolle e dona vita, luce di gioia e pieno calore. E la falce s’inchina alla Madre del grano ed ella sorride pronta ad accoglier ogni figlio vicino o emigrato. E nella bionda messe la traglia (ròsse d’u Macchione) tira con i buoi il sacro raccolto e con i carri si fa icona della Festa. Fiero il popolo col segno di Croce benedice, si asciuga il sudore, ringrazia il Sommo Datore e laborioso raccoglie i covoni. E nei covoni, resi d’oro dal sole, risplende il dono stupendo: la Vita! E le trecce che addobbano il paese cantano la lode. E dai campi alle contrade profuma il buon pane la cui fragranza rimanda a Gesù, Pane vero che nell’Eucarestia si fa pienezza di Vita. E’ Lui il vero Chicco, la Spiga d’oro e il Pane che sfama. Pane dei pellegrini, pane che nutre solo spezzandosi, che diventa convivio e che si assimila insieme. Pane che premia il sudore, il sacrificio, il lavoro, la gioia di tanti ed ecco in luglio la FESTA. Festa di popoli molisani e non, di vicini e di lontani. E di nuovo la Madre delle Messi mi dice: Accogli in te i doni celesti e sarà sempre Festa. Così è Dio, Amore gratuito ed eterno e tu anela alla Festa che è Lui! E dopo il raccolto e il meritato riposo si ripone la traglia e ogni arnese di lavoro. Ed irrompe l’AUTUNNO che invita a saper metter da parte e al diverso lavoro. E’ la stagione della semina che risveglia e richiama al gran dono! Stagione feconda perché carica di Speranza che nella semina diventa sostanza! Stagione importante per poi ripartire, che ricalibra ogni forza, dà vigore al passo zelante del contadino e apre le sue mani callose all’azione della Provvidenza, che nella culla della terra riceve e custodisce il seme prezioso. E ancora la Magna Mater Frumenti sussurra alla terra: Onora il Creatore, accogli, proteggi e feconda ogni sforzo! Ecco l’antica e grande lezione soprattutto per l’uomo di oggi! Presto arriva l’INVERNO e si chiede che il manto di neve nutri e covi il seme interrato. Tempo freddo e piovoso che fatica a passare se vissuto da soli. Tempo che vede raccolti in famiglia ed intorno al calore del fuoco porta al dialogo e apre alla condivisione. E quando la neve si fa copiosa e ammanta ogni colle, s’intravede già il pane, si alza lo sguardo e il cuore sussurra: Signore tu sai e tutto disponi! Poi s’implora la Madre del grano: O amata S. Anna trasforma il gelo in fecondo calore e ogni solco in nido e pane d’amore! E ci si scopre mai soli ma sotto lo sguardo potente, clemente e amante di Dio. Così gli occhi dei figli, con l’esempio dei padri, possono alzarsi e contemplare nel creato con i suoi doni rinascenti l’impronta e la voce suprema: Fosti fatti da me, Amor che chiama all’Amore, e pagai caro per te ma non voglio salvarti senza di te! E la fede degli avi che nei tempi difficili, di guerre e miseria, tanto hanno dato, ci riporta all’umiltà e alla semplicità, ci interroga e ci sprona oggi alla Vita. Vita degna e sublime se sai farti dono d’Amore! Ecco la preziosità e la bellezza vitale che S. Anna m’insegna. Vita profonda che in Maria, docile sua figlia, si fa desiderio e pienezza di Dio e che nel suo nipote Gesù tocchiamo in pienezza. E la Madre Sapiente ti dice: Con me spiga d’oro diventerai anche tu! Soltanto ti chiedo: prepara e allarga il tuo Cuore! Sia così per tutti. Come a Betlemme e a Gerusalemme ancora oggi. Auguri e buon cammino INSIEME. Con un dovuto e sentito ringraziamento al Comitato uscente e un augurio di buon lavoro e di rinnovata passione al Comitato designato (2021-23)! Solo uniti si va lontano!

PREGHIERA A S. ANNA

Gran Madre delle Messi, Protettrice e Compatrona di JELSI

“Magna Mater Frumenti, Mater Praegnantium, Mater Pacis” (parole incise sulla traglia votiva in bronzo che contiene la Lampada Pacis, all’altare della Santa accanto alla Sacra Reliquia di Apt) in te celebriamo le meraviglie di chi si affida all’Altissimo e nella fede di oggi celebriamo il sacrificio delle antiche generazioni, fieri delle radici che dai nostri padri oggi si fanno eredità e promessa di futuro. Donaci di lasciarci macinare come grano che si dona per diventare pane buono gli uni per gli altri, con la presenza amica che sa costruire e camminare accanto!

Madre della Speranza, stringi a te in questo triste tempo di pandemia ogni persona e abbraccia ancora più forte quanti lottano sui fronti della vita, quanti asciugano le lacrime pur sentendosi sopraffatti nel difendere il diritto primario all’esistenza. Accogli i tanti defunti nella luce della beatitudine eterna. A tutti dona la salute del corpo e dello spirito. Uniscici, col tuo sposo Gioacchino, nella preghiera sacerdotale, per recuperare il senso delle cose piccole e semplici, dei gesti quotidiani, di abbracci negati! E insegnaci a non dare mai nulla per dovuto e per scontato!

Madre Santa, guardiamo alle tue mani operose per saper apprendere a tenerle intrecciate, per unire il cielo e la terra. La mano sinistra alzata ad indicare il Cielo e la forza di Dio alla piccola Maria e la mano destra che si poggia sulla sua spalla come mano che guida e accompagna. La mano della verticalità e del progetto vocazionale da scoprire e la mano orizzontale della fraternità che si fa aiuto solidale e riporta al grande disegno. Ecco la chiave d’oro preziosa nell’oggi della nostra storia per educare e formare alla vita, dono stupendo se custodito! Con te anche noi vogliamo intrecciare le nostre due mani, nelle tue esperte di Dio, per essere capaci di riconoscerlo vivo e concreto in ogni persona che chiede di essere fratello o sorella. Mantieni unite le nostre mani come le tue e dopo aiutaci ad aprirle come te, verso ogni prossimo. E la fede sarà vera nella carità, regina di ogni virtù.

Madre educatrice colmaci della tua saggezza, intreccia in noi fermezza e dolcezza, per formare nelle sfide odierne le nuove generazioni e infondi fiducia per nuove semine nel campo educativo. Scuotici dalla sonnolenza e dall’indifferenza, dissipa le tenebre dell’ignoranza e della paura e restituiscici all’antico splendore.

Madre della Sapienza, che permea tutte le cose, donaci la carezza della Vergine Maria, disperdi ogni superbia ed egoismo per ascoltare il soffio di Dio, rafforza l’ordine del cuore per vivere e far vivere bene! Insegnaci a leggere nel silenzio eloquente dei volti e dei cuori e lenisci le pieghe nascoste che attendono il vino della consolazione e il sapiente balsamo dell’Amore.

Madre della fede, semplice e gioiosa, fede che splende in Maria, Rosa mistica, in Lei anche noi vogliamo abbracciare Gesù e con Pietro e gli apostoli ripetergli: Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di Vita eterna! Oggi più che mai! Amen (ossia così era, così è, così sarà). Alleluia.

Festa di S. Anna: Jelsi (CB) 26 luglio 2020                       Il Parroco: don Peppino Cardegna

 

CON LA BENEDIZIONE E GLI AUGURI DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA DI CAMPOBASSO-BOJANO MONS. GIANCARLO M. BREGANTINI

Prego affinché la Compatrona, S. Anna, sia sempre accanto a voi, vi difenda sia dal coronavirus e sia dall’egoismo, frutto amaro della PAURA, tramite le traglie e le trecce cioè i CUORI INTRECCIATI, nell’unico cammino di pace.

Grazie, ci vediamo alla Festa.

+ Padre GianCarlo, Vescovo

 

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