Bregantini, tecnica etica è la scelta che guida tutte le scelte della vita
Il 50.mo anniversario dello sbarco sulla luna è stato celebrato in Molise presso la sede regionale della RAI TgR Molise. Sono intervenuti ricercatori e scienziati, autorità civili e militari, un gruppo di studenti universitari (UNIMOL), i giornalisti, ed è intervenuto l’arcivescovo di Campobasso – Boiano S.E. mons. Giancarlo Bregantini. Già dall’introduzione del caporedattore dott. Giancarlo Fiume è stata fatta una ampia panoramica a partire dall’evento straordinario dello “sbarco” alla ricaduta che tale evento ha avuto nella società civile e per l’umanità: dagli aspetti culturali, artistici, scintifici, tecnologici all’ aspetto spirituale e della Fede, che sempre sorregge tali accadimenti nella storia a favore del progresso e della civiltà. Nella sede Rai regionale del Molise il giornalista Fiumebvha voluto sottolineare la straordinarietà dell’accadimento con la citazione della celebre frase del giornalista RAI Tito Stagno “Ha toccato ed è un fragoroso applauso” per commentare le attese, la conquista dell’uomo e la conseguente narrativa che, ancora oggi, tutti raccontiamo. Abbiamo guardato alla luna come un anello di speranza , un nuovo mondo, un nuovo corso della storia da un punto di vista tecnologico e umano – ha soggiunt, per concludere il Caporedattore. A seguire , dopo gli eloquenti interventi di carattere scientifico, è intervenuto il vescovo Bregantini con la sua lezione di umanità: con la Bibbia alla mano, lo slancio a partire dal Salmo 8. “Io ricordo come lo ricordano tantissimi di voi, lo stupore di quella notte . Non si poteva che essere ansiosi, gioiosi e anche stupiti. Ciò che abbiamo rivisto nelle immmagini è bello anche perche è cadenzato nel tempo da Galileo ad oggi. Ed è vero anche con il “falso” del limite, però è vero anche che l’umanità ha fatto una conquista enorme! Va ripreso in fondo un antichissimo desiderio dell’uomo di ammirare l’Universo e di stupirsi davanti alla bellezza del Creato. A me piace dirvi un Salmo breve ma bellissimo che ho pensato per oggi, è il Salmo 8. «Sopra i cieli si innalza la tua magnificenza..se guardo il cielo opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cos’è l ‘uomo perchè te ne ricordi…Eppure hai dato potere dell’opera delle tue mani (..). Io colgo il senso dello stupore». La luna ha questo fascino di bellezza di poesia e di arte come è stato detto all’inizio, nella premessa, ma anche di Fede. Guardando la lun, specie in questi giorni che è piena , ognuno di noi dice che bello Signore, quanto è bello il tuo Nome. Certo, Paolo VI diceva anche attenti che la Terra resta il vero nostro luogo di battaglie quotidiane, ed è vero. Allora il monito di Paolo VI è quello di dire di tornare alle cose concrete, diamo a tutti gli uomini la gioia di vedere la Luna, a tutte le donne di sognare, una luna di miele , vera, per tutti! Una luna per dire – quello che io vedo dà gioia a tutti gli uomini della terra- cioè creiamo per tutti un pezzo di pane! Questo, in fondo, il monito di Paolo VI che ci ricorda di stare attenti che la tecnica non ci rubi. E non ruba la tecnica, perchè con la tecnica non si ruba nulla. Non è la tecnica che ruba ma è la voglia di capire come reggerere e gestire la tecnica. E in fondo la tecnica etica è la scelta che guida tutte le scelte della vita. Se è ben utilizzata la tecnica va a rinnovare lo stupore, lo fa estendere e fa dirci di nuovo il Salmo “quanto è bello Signore il tuo Nome. La luna e le stelle che tu hai fissato nel Cielo. Questo è l’incontro di oggi, lo stupore davanti a questo cammino, la bellezza di dire c’è ancora tanto, tanto da fare perchè tutti possiamo guardare con lo stesso stupore” .