Don Stefano Fracassi e don Mariano Gioia, sacerdoti. «Tra gli uomini, figli di questa terra, siete mandati per gli uomini».

Bregantini: « Siate sempre alternativi! Popolari, ma alternativi!»

 Don Stefano Fracassi e don Mariano Gioia, sono i nuovi sacerdoti della diocesi. Con preghiera consacratoria e rito delle imposizioni delle mani i due giovani presbiteri, di anni 26 e 29, hanno pronunciato l’ Eccomi per il loro cammino alla Sequela di Cristo. La Basilica dell’Addolorata di Castelpetroso (Patrona del Molise) in unione di preghiera di numerosi fedeli, è stata avvolta dalla pienezza dello Spirito Santo e della Grazia di Dio. Una generosità per il Molise, in un clima di bellezza e di gioia vissuta a Castelpetroso anche la domenica che ha preceduto l’ordinazione presbiterale, poiché ha visto l’ordinazione diaconale di altri due giovani, fra Diego (Messico) e fra Benedetto (Ungheria), della comunità Maria Stella dell’Evangelizzazione, in occasione   della Giornata Mondiale Missionaria.  “Lanciati come Chiesa verso le periferie della storia, in un clima di servizio, umile e zelante” ha detto l’arcivescovo Bregantini che ha presieduto il Sacro Rito di ordinazione sacerdotale e la Celebrazione Eucaristica. «Tu sei sacerdote per sempre, al modo di Melchisedek. Il prete è scelto tra gli uomini e per gli uomini. Come nel ritiro fatto dalle suore di clausura a Faifoli (Montagano –CB), ci deve essere il tra e il per. E’ come il venire e ritornare. Il tra è la forza che voi avete, il paese da cui siete nati, le famiglie che vi hanno dato la vita, la cultura molisana; non dimenticate mai che siete figli di questa terra, il Molise». E il Presule Bregantini ha intercalato l’omelia a partire dalle letture del tempo ordinario per fissare, infine, in cinque punti essenziali la linea guida per il cammino sacerdotale dei due giovani presbiteri:

1.Tra gli uomini, figli di questa terra e siete mandati per gli uomini, non più a dire quello che già siete, ma a dire qualcosa di più. Siate sempre alternativi! Popolari ma alternativi! Questa è la forza di un presbitero in Molise. Capaci di restare in mezzo al popolo. Un predicatore – recita la Evangelii Gaudium–  è un contemplativo della Parola, ma anche un contemplativo del Popolo.

  1. La Parola è il popolo tratto da, mandato per. Ecco perché è importante che siate sempre legati alla gente, uniti tra voi con gli altri sacerdoti nella unità pastorale. Abbiamo voluto espressamente che durante il cammino diaconale voi foste posti dentro una grande parrocchia, dentro cioè una unità pastorale. Dentro una realtà nuova. Non il prete per un paesino, ma un sacerdote per una comunità più vasta. Allargati, insieme, uniti con altri parroci. Questo è il futuro della vostra realtà diocesana ma anche Ecclesiale oggi.
  2. La compassione. Il prete scelto tra gli uomini per gli uomini è mandato. Siate capaci di giusta compassione per chi vive nelle prove. Sentitevi sempre rivestiti di debolezza, mai presuntuosi. Se siete qui è perché Dio vi ha chiamati. Salvati per salvare. E poiché siete rivestiti di debolezza, siate capaci di capire chi è nella debolezza.
  3. 4. Umili, la Gloria che avete non è conquista vostra ma vi è conferita, vi è data gratis, come le cinquecento monete e non le cinquanta.
  4. Infine, siate preti secondo Meclhisedeck e mai secondo Aronne. Melchisedeck era prete scelto da Dio, Aronne era prete per famiglia, per tradizione. Tu sei prete non per diritto ma per scelta. Mai per vanto ma per gratitudine e per gratuità. Questa è la bellissima parola che vi viene rivolta.

Nelle conclusioni, l’affidamento alla vergine Maria Addolorata di Castelpetroso, tempio mariano del Molise. «Chiudo affidandovi a MARIA Lei sente giusta compassione, Lei sente che a Cana di Galilea le nostre anfore sono vuote, ma dice sempre “Fate quello che Egli vi dirà”. Ascoltate molto la Parola davanti al Verbum Domini, davanti al Tabernacolo, davanti ai momenti difficili della vostra vita. Sentite sempre Maria, col Rosario, nella realtà meravigliosa della preghiera che sale al Cielo. Nella figura di Maria, diciamo grazie alle nostre case, specialmente alle nostre mamme esprimendo particolare vicinanza alla mamma di Mariano, uscita ieri dall’ospedale dopo 50 giorni di degenza. A lei e a tutte le mamme facciamo un grande applauso. Un grazie a tutte le mamme, alla mia mamma Albina, che ci hanno forgiato ad essere preti. E’ bello essere preti, balzando in piedi, venendo con entusiasmo da Gesù, sapendo buttare via il mantello e le cose inutili, scegliendo invece la pienezza della Fede presentandoci sempre, correndo davanti a Lui che è il maestro. Il mio e il nostro Maestro. Grazie e buon cammino».   

Le destinazioni dei due presbiteri nelle parrocchie della diocesi

Don Stefano Fracassi proveniente dalla parrocchia di Limosano, sarà impegnato come vice parroco nella parrocchia di san Nicola di Mira a Macchia Valfortore  (CB) in unità pastorale con quella di Sant’Elia a Pianisi;

Don Mariano Gioia, proveniente dalla parrocchia di Boiano, sarà impegnato come vice parroco  nella parrocchia di San Giovanni in Galdo e collaboratore dell’unità pastorale  di “san Martino” a Campodipietra.

Stefano e Mariano hanno frequentato il Pontificio Seminario  Regionale  (abruzzese e molisano)  san Pio X di Chieti e hanno conseguito il grado del baccalaureato in Sacra teologia presso l’Istituto Teologico abruzzese e molisano Pianum di Chieti. «Un prete che serve accanto, sa anche capire, assolvere, donare un sorriso, sostenere, accompagnare. Con piena fiducia, con misericordia e grazia, pronto ad aiutare nel momento opportuno». 

 

 

 

Lascia un commento