CS 10 -01 Edifici di Culto: accordo dei vescovi CEM con Regione Molise

Prot. Int.  2018 /  10 – 01   

 

COMUNICATO STAMPA

 

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VESCOVI DEL MOLISE: LA FIRMA

DELLA IV ANNUALITA’ CON LA REGIONE

 

La dichiarazione dei quattro vescovi della Conferenza Episcopale Molisana in seguito alla firma della IV annualità

 

Campobasso. I vescovi del Molise, mons. GianCarlo Bregantini, mons. Gianfranco De Luca, mons. Camillo Cibotti e mons. Claudio Palumbo, comunicano il senso della firma che si è svolta presso il Palazzo Vitale – Sede della Presidenza Regione Molise –  Mercoledì 10 gennaio 2018.

Si tratta della firma tra i quattro vescovi del Molise e l’Amministrazione Regionale del Molise, in relazione alla cosiddetta firma della IV annualità.

«Con questo strumento economico, l’Amministrazione regionale assegna alle nostre chiese, particolarmente bisognose, un contributo significativo per il loro restauro e ricupero, che si innesta nell’ambito del ricupero dei nostri Borghi.

E’ stata una iniziativa avviata già nel 2012, dal Governatore Michele Iorio, che ne ha intuito la preziosità innovativa. Ed è stata poi continuata con uguale progettualità dall’attuale governatore Paolo Frattura, con passi progressivi e impegnativi, sia per la Regione Molise che per i quattro vescovi molisani.

Ogni diocesi ha così presentato un piano di ricupero delle proprie Chiese più compromesse, tenendo come criterio il fatto che ogni comunità parrocchiale deve avere almeno una chiesa restaurata, all’interno del proprio borgo.

Come si diceva, sono tutte chiese ferite dal sisma o da altre calamità naturali.

Va poi precisato che il contributo della Regione Molise si unisce a quello delle diocesi, con i fondi derivanti dall’Otto per mille, destinati dalla CEI ai Beni Culturali. Così, con questi fondi coordinati e ben unificati, si potrà rispondere, almeno parzialmente, al disagio di alcune comunità più fragili. Restano però, purtroppo, ancora altre chiese o opere diocesane che necessitano di interventi diretti. 

Si fa poi notare che questa contribuzione non è una beneficenza alle diocesi né alle parrocchie ma è un dovere cogente della pubblica amministrazione, per rendere più belli e attrattivi i propri “borghi” all’interno della nostra Regione! E’ così un atto di giustizia e non di carità, pur vissuto da parte nostra in una chiara riconoscenza per quello che ora riceviamo per la bellezza delle nostre chiese, certi che questo stile di reciproca collaborazione rafforza la speranza nel cuore della nostra gente, uno stile che auspichiamo possa continuare in futuro»

 

                                               I vescovi GianCarlo, GianFranco, Camillo e Claudio

 

 

L’Addetto Stampa

Rita D’Addona

 

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