Celebrata la giornata del Ringraziamento provinciale. «Se vogliamo difendere il Molise dalle frane bisogna piantare alberi»

Celebrata la giornata del Ringraziamento provinciale

BREGANTINI, INSIEME AI GIOVANI PERCHÉ LA COLLABORAZIONE È LA FONTE DEL LAVORO PRODUTTIVO

 Celebrata domenica 12 novembre, in contrada Feudo nella periferia di Campobasso, la 67esima Giornata Nazionale del Ringraziamento che, in ambito provinciale è stata  promossa e organizzata dalla Coldiretti Molise guidata da Saverio Viola, direttore. In collaborazione con il Comitato di quartiere del Feudo, con la parrocchia di san Giuseppe artigiano guidata da don Vittorio Perrella, parroco e Consulente Ecclesiastico della Coldiretti regionale  e con l’arcidiocesi di Campobasso – Bojano guidata dall’arcivescovo GianCarlo Bregantini, la festa provinciale  dell’agricoltura ha avuto per tema “Borgo: agricoltura e turismo – per un lavoro libero creativo e partecipativo” a partire dal tema Nazionale della CEI. Ad aprire il convegno, l’intervento di Valentina Di Pasquale giovane studentessa di agricoltura che a nome del Comitato di quartiere ha dato una ricca testimonianza sul mondo giovanile in relazione al mondo rurale.  A seguire, gli interventi specifici e di carattere generale, culturale e spirituale per i quali sono intervenuti il delegato confederale Eugenio Torchio e il direttore Saverio Viola, il Presidente della Regione Molise Paolo Frattura e don Vittorio Perrella che ha messo in luce l’aspetto culturale e sociale della giornata che ha visto tutta la contrada impegnarsi per ospitare l’evento. Ha concluso gli interventi l’arcivescovo Bregantini il quale, dopo aver raccolto i quesiti che il  mondo rurale ha espresso  di fronte a tante richieste, ha fatto riferimento alla domanda posta  nel vangelo di Matteo (25, 13) con l’espressione  «Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».  «Due modi di pensare diventano due modi di vivere» nell’inciso del vescovo.  Il messaggio ha due modi precisi di porre le domande: da una parte la precisazione, dall’altra l’organizzazione. Quindi, ha precisato che «nel tempo di veglia della nostra vita, per alimentare il fuoco dell’Amore sperato, atteso, veniente e presente, non ci manchi mai l’olio della prontezza, della tensione interiore, di quel desiderio che infiamma il cuore». Dopo il convegno si è svolta nello stesso plesso la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo. Nello sfondo, una scenografia realizzata da simboli e colori del mondo rurale: il fieno, i fiori di campo, una lunga sfilata offertoriale di cesti realizzati con prodotti tipici e donati dalle varie sezioni provinciali di Coldiretti, donne e uomini in costumi della tradizione popolare campobassana a cura dell’associazione “Fontana Vecchia” che ha eseguito alcuni canti della tradizione folk e della transumana. I cesti dell’offertorio sono andati in dono alla Mensa della Caritas di Campobasso.

A margine della giornata il Vescovo, accompagnato dai presenti, ha benedetto la lunga sfilata di veicoli agricoli con una esultazione di clacson e di bandiere della coldiretti in segno acclamazione di festa. Al banchetto conviviale realizzato da Campagna Amica, il vescovo si è recato su un trattore guidato da un giovane della contrada. Un modo ludico per sostenere vivacemente la forza dei giovani che con coraggio e speranza affrontano le scelte future valorizzando il territorio e le sue risorse.  

 

 

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