Omelia per i funerali del Diacono Giuseppe Del Negro, 3 agosto -Campobasso

Omelia per i funerali del Diacono Giuseppe Del Negro

3 Agosto 2017 – Parrocchia San Pietro apostolo  – Campobasso

Carissimi fratelli e sorelle, carissimi sacerdoti e diaconi tutti, fratelli di comunità, carabinieri della città e di Ripalimosani e soprattutto, famiglia cara del nostro diacono, Giuseppe Del Negro, dentro la bella parrocchia di san Pietro, con i frati conventuali che la reggono, egregie autorità che con noi condividono il dolore e la stima per Peppino: a tutti un affettuoso saluto di pace e di speranza cristiana, nel Signore Risorto!   “Passando per la valle del pianto, la cambia in una sorgente; anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni!”. Con questo stile, delicato, onesto, retto e sereno, in una fede accresciuta giorno per giorno, ha vissuto il nostro Giuseppe; il primo diacono che è salito al cielo! E’ il mio primo funerale di un diacono.  La sua vita è un itinerario al coraggio, in una crescente donazione, verso mete sempre più alte. Nativo di Barletta, ma molisano di adozione, eccolo cre­scere nella parrocchia di san Pietro, che gli è stata grembo vitale. Qui, nella comunità del cammino neocatecumenale, si è forgiato. Con passi ben cadenzati, progressivi, chiari ha attraversato tante prove, sempre più esigenti e vere. E’ stato commovente, per me, vedere che sul suo comodino, nella mia visita del 24 luglio scorso, al Campus Bio-medico, in Roma, dove è stato curato con estrema attenzione per combattere questa malattia rara, durissima, egli era solo, come Gesù a pregare, con i libri che la comunità consigliava, accanto al suo bel Breviario!  Ed era fisso in questo dono, con gli occhi e le mani al cielo, nei tempi prolungati che la sua solitudine gli con­sentiva.”Come Gesù!…che se ne stava ancora lassù; venuta la sera!“. Isolato per motivi clinici; ma in compagnia del suo Signore Gesù, con la fede nel cuore. “Veramente la pioggia trasformata in benedizione!”.  Ma non è stato scontato il suo itinerario spirituale. Anzi, in perenne salita e continue prove! Come il vento, della barca di cui parla il Vangelo, agitata dalle onde, a cuasa del vento contrario. Eppure, questa è stata ed è per ciascuno di noi, la forza vitale! Anche se siamo facile preda della paura, per la violenza del vento, ecco che pur rischiando di affondare, sgorga un grido di speranza: “Signore, salvami!“. E’ il grido che è sgorgato dal cuore di Peppino, proprio l’1l febbraio di quest’anno, per la improvvisa morte in casa del figlio Francesco! Insieme ai suoi familiari, so­prattutto la mamma di Francesco: “Signore, salvami!“.   Anche fisicamente, ha condiviso il dramma spirituale e reale di Giobbe, nel suo corpo, martoriato! Ecco, perchè abbiamo scelto la lettura di Giobbe: “Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio, io stesso, i miei occhi, lo contempleranno, e non un altro!“. Tutti infatti, siamo invitati a ripetere: “Io so che il mio Redentore è vivo!“. Così, forgiato, ha potuto guidare altri, tanti altri, alla fede. E’ la sua bella e matura scelta di diventare diacono permanente, in questa “nidiata di ben 12 dìaconi”, nel novembre 2014. Si è preparato con impegno. Con tante domande, lungo le lezioni fedelmente seguite. Al primo banco, attento! Curioso, anzi, per capire ed entrare nel vivo del mistero. Così lo ricordano i suoi insegnanti, aperti ad ogni sua attesa! Non mancava, poi, mai il sorriso sul suo volto. Perchè sereno, dentro il suo cuore, pur nelle prove. Così, l’essere diacono ha completato il suo essere carabiniere e comandante sia della stazione di Campobasso che, prima, di Ripalimosani. Un duplice servizio, intrecciato e crescente.Ricordo con commozione vibrante la sua emozione, quando il lunedì è ritornato in caserma, con i suoi colleghi, che avevano partecipato all’ordinazione diaconale, così solenne, nella nostra bella Cattedrale. Si sono fatti a cerchio e, con fierezza ed umiltà, gli hanno chiesto la benedizione! La voce di Peppino, anzi del comandante Giuseppe Del Negro, nel raccontare questo fatto, era segnata da dolcissima gioia, al punto da farci sentire tutti lì; in quel gruppo di colleghi che lo ascoltavano e lo sentivano “capo spirituale”! Vera guida!  Il suo servizio, poi, era stato consolidato dalla esigente esperienza del cammino neocatecumenale. E’ stato responsabile per lunghi anni di presenza. Spazio di guida, anche in questo settore. Punto di riferimento, per tutti! In questo campo, eccolo anche accanto ai frati di san Pietro, per ogni nodo e problema, consigliere attento, saggia guida, luce per chi chiedeva e desiderava un conforto. “Cresce lungo il cammino il suo vigore, finchè compare davanti a Dio, in Sion“. Questa la sua militanza testimoniante, in parrocchia. Sempre canta le sue lodi! Con la forza del santo viaggio. Ed infine, un’ultima nota per dire grazie alla Clinica Campus Bio-medico, di Roma, tenuto egregiamente dall’Opus Dei. Assistenza qualificatissima, presenza costante del cappellano che ci è stato di guida anche a noi, sia il 24 scorso che ancor più, ieri, nella mia rapida ma commossa e piangente visita presso il feretro, in preghiera con la famiglia sua!Traggo da san Paolo, una serie di forti immagini, per descri­vere questo cammino nel dolore: “Le sofferenze del tempo pre­sente non sono paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi!“. E nel combattere questa malattia rara che lo aveva attaccato, sentivamo che vi è dietro un’ardente aspettativa dell’intera Creazione, protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. “Una Creazione sottoposta alla fragilità e caducità, nella speranza ravvivata dalla fede, di essere lei stessa liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria di figli di Dio.Certo, anch’io, come i familiari, ho ascoltato il gemito delle doglie del parto, in Peppino. “Per la forza delle Spirito aspettando la redenzione del nostro corpo“! Amen.  Ti auguro, caro Peppino, un duplice abbraccio: con tuo figlio Francesco, commovente per entrambi, nella luce del Paradiso. E con Maria Santissima che tu hai imparato ad amare sempre più, tramite il cammino di fede. Grazie!

 

                                                                                          + p. GianCarlo, vescovo

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